Il dipinto in oggetto è accompagnato da una comunicazione scritta di Nicola Spinosa del 2016, che ne conferma la piena autografia. Lo studioso ritiene che la definizione delle forme quasi scultoree del Bambino e la disposizione composta dei due protagonisti della scena, suggeriscono la datazione alla metà del sesto decennio del secolo XVII, pur non mancando riferimenti alla produzione giovanile del pittore che in alcuni particolari ricordano gli esemplari di Caravaggio a Napoli.