Bibliografia: Gianluca e Ulisse Bocchi, Naturalia, Milano 1992, pagg 230-233, tav. 74 e 75
La datazione dei dipinti è riferita al periodo romano del pittore fiammingo, ossia agli anni 1659-1675, improntati ad una visione monumentale che sarà mantenuta anche nel corso del soggiorno napoletano.
Le due tele sono: in assonanza tecnica con le sovrapporte firmate della collezione Lodi e sono analoghe nel formato, nelle misure e nell'impianto anche a quelle pubblicate dal Salerno che ostentano come supporti per i vegetali pezzi scultorei di assodata origine archeologica)