Louis-Gabriel Blanchet
(Versailles, 1701 – Roma, 1772)
RITRATTO DI FRATE AGOSTINIANO
olio su tela, cm 80x 64
dedicato sulla lettera: “au tres Rev.d Pere/Tres Rev.d Per…./Paul vicaire/general des augustins/deschausses/ a Paris”
PORTRAIT OF AUGUSTINIAN FRIAR
oil on canvas, cm 80x64
dedicated on the letter: “au tres Rev.d Pere/Tres Rev.d Per…./Paul vicaire/general des augustins/deschausses/ a Paris”
Secondo al Prix de Rome nel 1727, Blanchet si trasferì a Roma all’Accademia di Francia insieme a Pierre Subleyras, vincitore del primo premio in quell’anno. Come il compagno di studi, con cui condivise un appartamento a Palazzo Mancini, restò per sempre a Roma dove si distinse come raffinato ritrattista, innanzi tutto per la corte di Giacomo II Stuart e per la cerchia dell’ambasciatore francese, il Duca di Saint-Aignan. Da qui la sua opera oggi più nota e apprezzata, il Ritratto di Giovanni Paolo Panini, straordinario per immediatezza e raffinata libertà, ma anche i ritratti di vari prelati francesi tra cui quello dei Padri Lesour e Jacquier, famosi per i loro studi nel campo della matematica.
Anche il nostro protagonista, Vicario degli Agostiniani Scalzi, viene caratterizzato per l’impegno intellettuale suggerito dalla ricca biblioteca sullo sfondo.
A differenza dei ritratti per la corte giacobita, quelli di personaggi ecclesiastici o di aristocrazia minore sono naturalmente più austeri ma nello stesso tempo più informali.
Il nostro trova confronto ad esempio nel Ritratto di ecclesiastico firmato e datato da Roma nel 1763 (Londra, Sotheby’s, 1988) e soprattutto con quello dell’Abate Le Blanc, del 1758.