GIULIO TURCATO
(Mantova 1912 - Roma 1995)
Superficie Lunare
1971
olio, tecnica mista su gomma piuma applicata su tavola
cm 70x100
firmato in basso a destra
al retro della tavola firmato e iscritto n. archiviazione
L'opera è accompagnata da autentica su foto dell'Archivio Giulio Turcato.
L'opera è registrata presso l'Archivio Giulio Turcato col n. -1012932611030.
Provenienza
Studio Turcato
Collezione Celsi, Pescara
Collezione privata
Giulio Turcato, celebre artista italiano del Novecento, ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte contemporanea. Trai suoi lavori opere più straordinari, possiamo sicuramente annoverare il ciclo delle Superfici Lunari, che si distinguono per la profonda connessione con l'allunaggio, l'esplorazione spaziale e la ricerca della quinta dimensione
L'opera di Turcato si inserisce in un contesto storico cruciale: gli anni '60 e '70, un periodo in cui l'umanità stava compiendo passi epocali nello spazio con l'allunaggio del 1969. La sua Superficie Lunare sembra riflettere il fervore di quegli anni, catturando l'immaginazione collettiva legata all'esplorazione spaziale.
L'uso audace di materiali da parte di Turcato aggiunge un livello di profondità e innovazione al suo lavoro. La scelta della gommapiuma come materiale per la creazione dell’opera si rivela geniale. Complice la consistenza morbida e tridimensionale, Turcato riesce a catturare in modo straordinario tutte le irregolarità, i vuoti e i rigonfiamenti del suolo lunare, creando una topografia visiva unica nel suo genere.
Questo approccio materico non solo rende tangibile la superficie della Luna ma trasmette anche una sensazione tattile allo spettatore, coinvolgendolo in modo più profondo nella visione dell'artista. La gommapiuma diventa, quindi, un medium attraverso cui Turcato trasmette non solo l'estetica della Luna, ma anche il senso tattile e sensoriale dell'esplorazione spaziale. Le sfumature di grigio e azzurro creano un senso di profondità e mistero, evocando la maestosità delle superfici lunari immortalate dalle prime missioni spaziali.
Turcato va oltre la mera rappresentazione visiva. Essa si collega a un desiderio umano intrinseco di esplorare l'ignoto, di spingersi oltre i confini stabiliti e di penetrare il mistero della quarta dimensione. L'artista sembra catturare non solo la visione di un paesaggio astrale, ma anche il desiderio di abbracciare il concetto di infinito e di sfidare le limitazioni del tempo e dello spazio.
Superficie Lunare del 1971 è un'opera rara e preziosa sul mercato. La sua unicità risiede non solo nella maestria tecnica dell'artista, ma anche nella profondità concettuale che la rende un'interpretazione visiva straordinaria della conquista spaziale e della sete di conoscenza cosmica da parte dell’uomo. Questa rarità, in combinazione con il contesto storico e concettuale, accresce ulteriormente il suo valore artistico e culturale.
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