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Arte moderna e contemporanea

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CARRA' CARLO

CARLO CARRA'

 CARLO CARRA'
(Quargnento 1881 - Milano 1966)
Vittoria / Torso di donna
1940
olio su tela
cm 85x60
firmato e datato in basso a sinistra
al retro sul telaio cartiglio Pavia, Roma

Provenienza
Collezione privata, Roma
Collezione privata

Bibliografia
C. Carrà, La mia vita, Roma 1943
G. Pacchioni, Carlo Carrà, Milano 1945
L. Venturi, Pittura italiana contemporanea in una mostra a Londra, in « Emporium », Bergamo agosto 1946
F. Arcangeli, Mostra di Carrà alla Francesco Francia, Bologna, febbraio 1948
A. Margotti, Carlo Carrà, in « La scintilla », Imola 22/2/1948
R. Giani, Venti anni di pittura di Carlo Carrà, in « Il Quotidiano », Roma 20/3/1955
F. Bellonzi, Il ritorno di Carrà, in « La Fiera Letteraria», Roma 20/3/1955
Catalogo Mostra alla Pinacoteca di Brera, Milano 1942
M. Carrà, Carrà. Tutta l’opera pittorica. Volume II 1931-1950, Edizione dell’Annunciata in condizione Edizioni della Conchiglia, Milano, 1968, n.39/40, pp. 393 (ill.), 695

Carlo Carrà dipinge nel 1940 la sua Vittoria, la figura si presenta fiera, imponente, protesa con slancio verso il futuro, i cromatismi carnali sono esaltati dal contrasto creato dalle campiture di sfondo grigio/nero stese con strati e strati di materia voluti per creare il senso tattico e visivo di potenza e solidità. La Vittoria o Nike (dall’origine ellenica) è la figura femminile per eccellenza, rappresentazione simbolica e monumentale della fecondità, della famiglia, della genesi, della forza ancestrale e della vittoria sulla morte e in guerra.
La Nike è una figura della mitologia greca, figlia del titano Pallante e della ninfa Stige, a lei viene attribuita la personificazione della vittoria dovuta, secondo la leggenda, alla volontà di Zeus che la nominò condottiera durante la guerra con i Titani.
La Nike più famosa è quella di Samotracia, scolpita a Rodi in epoca ellenistica e il cui autore è sconosciuto, ma alcuni esperti tendono ad attribuirla allo scultore Pitocrito. L'immagine della Nike di Samotracia ha conosciuto una vastissima popolarità, in particolare all’inizio del XX secolo, quando fu adottata da Filippo Tommaso Marinetti per glorificare il dinamismo del nuovo secolo: un’automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia (Manifesto del Futurismo), seguendo questo pensiero Umberto Boccioni plasmò la propria scultura Forme uniche della continuità nello spazio sulle forme della Nike; così come fecero molti altri artisti, tra questi Salvador Dalí, che nel 1968 eseguì Les Deux Nike, la Double Victoire de Samotrace, o Yves Klein che ricoprì la Nike di Samotracia con pigmenti blu che da lui prendono il nome. Anche il mondo contemporaneo ha rivisitato l’immagine mantenendone il valore rappresentativo, diventando famosa a livello internazionale, il riferimento più famoso è quello della Nike, colosso mondiale degli articoli sportivi, il logo fu realizzato da Carolyn Davidson che ispirata dalla forma delle ali della statua creò il marchio stilizzando le stesse, fu anche utilizzata come effige nella prima Coppa del Mondo di calcio della Fifa del 1930 ma ancor prima sulle medaglie dei Giochi Olimpici del 1928. La Vittoria è ancora oggi un soggetto di grande notorietà raggiunta.

© CARLO CARRA', by SIAE 2023


Arte moderna e contemporanea
mer 6 DICEMBRE 2023
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