ALBERTO SAVINIO
(Atene 1891 - Roma 1952)
Nettuno
1939
olio e tempera su tavola
cm 45x53
firmato in basso a sinistra
al retro cartiglio Galleria del Milione, Milano con n. 1277
Provenienza
Galleria del Milione, Milano
Collezione Alberto Mondadori
Collezione privata
Esposizioni
Milano, 1940 (ripr. in copertina del «Bollettino della Galleria del Milione», 1940)
Bibliografia
Alberto Savinio, pittore, 1940, p. 196, ripr.
Artisti che espongono..., 1940
D.B., 1940
de Chirico, 1940, p. 13, ripr.
Savinio, La mia pittura, 1940, p. 31, ripr.
Titta Rosa, 1940, p. 22
Fonti, 1976, p. 72, ripr.
Gianelli, in catalogo Venezia, 1989, p. 713, ripr.
P. Vivarelli, Alberto Savinio. Catalogo generale, Electa, 1996, n. 1939 9 p. 165 (ill. b/n)
Alberto Savinio, pseudonimo di Andrea Francesco Alberto de Chirico, è stato un poliedrico artista italiano del XX secolo, noto per la sua vasta produzione artistica che spazia dalla pittura alla letteratura, passando per la musica e il teatro. Nato il 25 agosto 1891 ad Atene, Grecia, da genitori italiani, Savinio trascorse gran parte della sua giovinezza immerso nella ricca cultura greca, un'esperienza che avrebbe influenzato profondamente la sua opera, caratterizzandola con una raffinata fusione tra mitologia classica e modernità.
L’opera Nettuno, realizzata nel 1939 e esposta alla Galleria del Milione nel 1940 durante una sua personale, è un esempio emblematico di come Savinio abbia saputo tradurre la sua erudizione classica in un linguaggio artistico contemporaneo. In questa composizione, l'artista ha ritratto il dio del mare, Nettuno, emergere dal profondo sfondo blu che contrasta con le case in primo piano. La scelta del dio del mare non è casuale: richiama la sua infanzia trascorsa nelle terre elleniche e il costante richiamo del mare nella mitologia greca.
La prospettiva dell'opera è affascinante, poiché il volto di Nettuno emerge come un'imponente presenza dall'oscurità, dominando lo spazio e catturando lo sguardo dello spettatore. La luce profonda che avvolge il dio del mare crea un effetto di sacralità, conferendo a Nettuno una dimensione trascendente. Questa sacralità suggerisce l'idea che il dio del mare potrebbe essere visto come un redentore dell'umanità, simboleggiando forze divine che intervengono nel corso degli eventi umani.
La scelta di collocare Nettuno tra le case in primo piano aggiunge un elemento di surrealtà all'opera, creando un contrasto tra il mondo mitologico e quello quotidiano. Le abitazioni umane sembrano insignificanti di fronte alla maestosità del dio, sottolineando la fragilità e l'effimero della vita umana di fronte alle forze immortali della mitologia.
In conclusione, Nettuno di Alberto Savinio si configura come un capolavoro che riflette la sua profonda connessione con la cultura greca e la mitologia classica. La sua abilità nel tradurre questi elementi in un linguaggio artistico contemporaneo, insieme alla suggestiva prospettiva e alla sacralità conferita al dio del mare, rende l'opera un'esperienza straordinaria che unisce il passato mitologico al presente artistico.