Provenienza:
Galleria d'Arte Sianesi, Milano, come da timbro sul retro;
ivi acquisito dal de cuius dell'attuale proprietario
Opera archiviata presso l'Archivio De Pisis, a cura dell'Associazione per Filippo De Pisis, Milano, con N. 05886 come da certificato rilasciato in data 3 ottobre 2023
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Filippo De Pisis (Ferrara, 1896 - Milano, 1956), dopo aver vissuto a pieno l’atmosfera parigina frequentando artisti come Manet, Corot e Matisse, entrando a far parte del gruppo degli artisti italiani a Parigi insieme a De Chirico, Savinio, Tozzi e molti altri, nel corso degli anni Quaranta si ristabilisce in Italia. Tornato in patria si trasferisce prima a Milano, poi a Venezia, dove acquista una grande dimora, una gondola personale, e dove vive anni pervasi di gioie e avventure.
Quello tra l’artista e la città lagunare è un legame che affonda le sue radici sin dalla sua giovinezza: “tutto sembra annegarsi nel mistero dell’acqua che ride” scrive in Reminiscenze, nel 1922; un mistero che lo rapisce specialmente quando osserva la chiesa dei Gesuiti, qui presentata in questo olio su tela del 1944 caratterizzato da pennellate rapide, leggere, e piacevoli accostamenti cromatici, tipiche della tecnica impressionista. “Vidi la facciata rizzarsi bianca di profilo con le sue statue e in fondo comparve una dolce striscia di azzurro intenso: la laguna, il mare e poi giù, come una gloria di nubi le Alpi con le vette biancheggianti. Pazza serenità di luci e colori” (Tratto da Filippo De Pisis, “Ore Veneziane”, 1974).