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PIATTO, SIENA, FERDINANDO MARIA CAMPANI, 1745 CIRCA
PIATTO, SIENA, FERDINANDO MARIA CAMPANI, 1745 CIRCA
in maiolica dipinta in policromia a gran fuoco; diam. cm 32,5, alt. cm 4,5
A PLATE, SIENA, FERDINANDO MARIA CAMPANI, CIRCA 1745
Bibliografia di confronto
E. Pellizzoni, G. Zanchi, La maiolica dei Terchi. Una famiglia di vascellari romani nel ’700 tra Lazio e Impero Austro-ungarico, Firenze 1982, p. 88, n. 75;
M. Anselmi Zondadari, G. Cantelli, G. Mazzoni, R. Traldi, Ceramica chigiana a San Quirico. Una manifattura settecentesca in Val d'Orcia, cat., Siena 1996, p. 14, n. 23.
Il grande piatto ha cavetto piano, tesa orizzontale e bordo arrotondato. L’ornato a pieno campo raffigura Davide divenuto re che suona la cetra e compone i suoi salmi, attorniato da amorini in un paesaggio con un palazzo sullo sfondo. La stessa modalità naturalistica si ravvisa in un piatto oggi conservato al museo del Louvre a Parigi (inv. n. OA 1899) con Giove e Giunone, derivato dall’affresco di Annibale Carracci per Palazzo Farnese, dove si veda in particolare il modo di rendere il paesaggio, il palazzo sullo sfondo e i ciuffi delle foglie. I volti sorridenti dei putti e alcune caratteristiche nella resa degli incarnati avvicinano il piatto ad esemplari firmati o comunque ascritti alla mano del grande pittore Ferdinando Maria Campani, come ad esempio le figure del piatto con Loth e le figlie al V&A Museum di Londra oppure i personaggi del piatto firmato e data 1749 conservato nella collezione Chigi Saracini.