★ HSIAO CHIN
(Shanghai 1935)
Composizione
acrilico su tela, cm 60x60
firmato in basso a sinistra
sul retro iscrizione
eseguito nel 1971
Composition
acrylic on canvas, cm 60x60
signed lower left
on the back inscription
executed in 1971
Negli anni Settanta, Hsiao Chin è ormai una presenza consolidata nell'ambito artistico di
Milano, città dove si stabilisce definitivamente nel 1959. Hsiao è uno dei pochi artisti
estremo-orientali, eccezion fatta per i membri del gruppo giapponese Gutai, a compiere la
radicale scelta di decisione all'informale, corrente non figurativa che si diffonde in Europa
e in America nel secondo dopoguerra. L'artista fonda addirittura con altri suoi
connazionali, il primo gruppo astrattista cinese: Ton-Fan. La sua pittura si presenta come
una felicissima sintesi di modi occidentali e tradizione orientale. A un primo tentativo di
superamento delle proprie radici culturali cinesi, a favore dell'adesione piena
dell'avanguardia europea, si sostituisce una profonda riflessione e un ritorno ad esse.
Soprattutto la visione delle opere di Mark Tobey e Mark Rothko, sensibili all'immaginario
estremo-orientale, gli fa comprendere che solo dalla proficua fusione tra due concezioni
apparentemente antiche possono nascere soluzioni pittoriche profondamente rinnovate.
Quindi riaffiora l'attenzione verso la tradizione calligrafica cinese, verso la limpidezza, la
purezza, la raffinata essenzialità delle forme orientali, l'interesse per le correnti spirituali
filosofiche che sottendono la sua cultura di origine quali il Taoismo, il Buddismo e lo Zen,
per tecniche e supporti tradizionali come la carta di riso e gli inchiostri acquerellati. La
composizione fa parte di un a piccola serie di opere tipologicamente molto simili,
realizzate a partire dal 1970. A questi lavori, che esplorano le possibilità della forma
rotonda, Hsiao dà il significativo titolo di Nuovo corso. Il ciclo si inserisce nell'ambito di
un periodo ben circoscritto nelle ricerche del pittore, caratterizzato da forme geometriche
pulite, elementari e ben delineate. Si tratta di composizioni in cui una forma sferica o
rettangolare viene tagliata in sezioni diverse e diversamente colorate. E' molto forte la
suggestione delle correnti filosofiche taoiste. Infatti, in queste porzioni colorate si
affrontano come forze in tensione sul piano e seguono andamenti direzionali differenti, ma
al contempo, esprimono grande senso di equilibrio e armonia fino a pervenire...ad una
cristallina purezza pittorica dalla quale echeggia il silenzio suggestivo dell'idea platonica,
congelata nella categorizzazione più astratta. La forma, solida e precisa, diviene
presentimento dell'universale, disumanizzata, quasi nella sua ansia, di perfezione
(Maurizi 1979)