Olio su tela, cm. 129x147,5
Bibliografia
Lanfranco Ravelli, Un ciclo inedito di pitture profane di Giampaolo Lolmo, in La Rivista di Bergamo, anno XXXIV, n. 1, gennaio 1983, pp. 7-10, riprodotto p. 8;Mina Gregori, Pittura a Bergamo dal Romanico al Neoclassico, Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, 1991, p. 251, cit.;Il Cinquecento lombardo, Da Leonardo a Caravaggio, a cura di Flavio Caroli, Milano, Palazzo Reale, 4 ottobre 2000 - 25 febbraio 2001, scheda n. V.48, cit. Per quanto riguarda le notizie storiche sull'opera si rimanda alla scheda del lotto n. 139.La punizione di Amore, con Venere e Adone, costituisce una parte del ciclo di cinque dipinti (gli altri sono Allegorie della Primavera e dell'Inverno) rappresentativo della persistenza del genere classico mitologico nel Cinquecento lombardo, opere più rare di quelle a soggetto sacro. Amore (Eros, Cupido), era il dio bambino dell'amore e della fecondità, figlio di Venere e Marte, che con le sue frecce colpiva sia gli dei che gli umani facendoli innamorare.Il dipinto si riferisce all'allegoria della vittoria sul desiderio di amore incontrollato, in cui Venere e Artemide (Diana) puniscono il bambino-dio togliendogli le frecce. Lo stesso soggetto, abbastanza raro, è stato raffigurato dal Rosso Fiorentino a Fontainebleau (1535-1540).
Bibliografia di riferimento
John T. Spike, Italian Still Life Paintings from Three Centuries, National Academy of Design, Old Masters Exhibition Society of New York, Centro Di, Firenze, 1983, p. 27;Luigi Salerno, Natura morta italiana. Tre secoli di natura morta italiana. La raccolta di Silvano Lodi, Centro Di, Firenze, 1984, pp. 22-23;Lanfranco Ravelli, Inediti e qualche proposta per l'attività di Gian Paolo Lolmo, in Archivio storico bergamasco, anno VI, n. 1, 1986, pp. 241-247.