L'ultima asta Sant’Agostino della stagione è dedicata a oltre trecento opere tra scultura e pittura, dall’antico al contemporaneo.
Sarà esitata una bellissima selezione di opere di area piemontese: Luigi Colmo, Carlo Piacenza, Venanzio Zolla, Cesare Biscarra, Giulio Romano Vercelli, Carlo Follini, Giovanni Guarlotti, Romolo Ubertalli, Marco Calderini, Vittorio Cavalleri, Mario Gachet, Angelo Malinverni, Alberto Falchetti, Camillo Merlo, Emilia Ferrettini Rossotti. In particolare segnaliamo un’opera storica di Felice Vellan, "Paesaggio invernale presso Torino" del gennaio 1926.
Inoltre vi saranno alcuni dei pittori torinesi più importanti del Novecento: i Sei di Torino con tre acquerelli e una tempera di Enrico Paulucci e un raffinatissimo disegno a matita di Francesco Menzio raffigurante "Ritratto di fanciullo" del 1939-40; i Surfanta con un disegno a matita di Lorenzo Alessandri intitolato "Perla" del 1975, alcuni “Volti” e una “Bambola” di Colombotto Rosso, soggetti tipici dell’artista, alcuni olii di Abacuc (Silvano Gilardi) rappresentanti “Fiori” o “Paesaggi”, due olii di Giovanni Macciotta, alcune tecniche miste di Guido De Bonis e una di Raffaele Pontecorvo. Avremo anche altri pittori fantastici e visionari quali Luciano Proverbio, Eugenio Guglielminetti, Tito Salomoni e Fabrizio Riccardi.
Da menzionare sicuramente due splendidi paesaggi di pittori piemontesi: “Asino tra i prati” del 1930 di Domenico Valinotti e uno dal titolo evocativo, “Verso il silenzio” di Emilia Ferrettini Rossotti, quadro realizzato nel 1922 e esposto nello stesso anno alla Promotrice delle Belle Arti di Torino.
In asta verranno esitate due collezioni private. La prima è una selezione di opere di Oreste Pizio proveniente dagli eredi dell’artista: ritratti e figure femminili che ben rappresentano la pittura intimista di Pizio. La seconda è una selezione di disegni di Aldo Mondino, di cui la copertina "Solo geometrico" del 1977. Concludiamo con una ventina di sculture tra cui il calco in gesso "Studio per mano" realizzata a Parigi nel 1903 da Josef Maratka.