Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello azzurro e nero su spessa carta bianca vergellata. Scenette a stampa in coloritura ritagliate e applicate su ogni singola casella numerata. mm 542x793. Raro tabellone, disegnato e dipinto con inserti a collage, per gioco d'azzardo con i dadi e composto da 11 caselle in circolo numerate da 2 a 12, ai quattro angoli del tabellone gli scomparti del pari e dispari, al centro del lato sinistro il riquadro "fiori" e a destra "figure". Al centro grande cartiglio decorativo con le regole manoscritte: "Si gioca con due Dadi, tirati da Chì fa Banco, il quale Paga sortendo un Numero caricato tante poste espresse sotto ogni Numero compresa quella del Pontatore. Se sorte il 2, o il 12 può far [...] al Vicino a destra, o un altro se vuole. Chi mette a Pari, e Dispari vince una Posta. Se però sorte il 6, chi punta a Pari, e Dispari perde la metà, essendo considerata come una faccia, essendovi a questo Gioco un N°. Pari di più del Dispari". Assimilabile al "Giuoco della Barca", uno dei più antichi e popolari giochi d'azzardo che ha avuto numerosissime varianti tra le quali il "Gioco dell'Arlecchino", il "Gioco dell'Agricoltura e Commercio", il "Gioco degli Eroi dell'Impero Francese", il "Gioco dell'Ebreo".