87x72 olio su tela Expertise della Dott.ssa Virginia Bertone su fotocopia Con taglio ravvicinato il dipinto presenta una giovane donna seduta con composta eleganza che cinge con il braccio suo figlio. La veste colore rosso mattone del bimbo crea un riuscito contrasto con il severo abito della madre il cui colore scuro è rialzato dal candore dello jabot e delle trine del colletto e del polsino. L’acconciatura della donna con la scriminatura al centro e i due bandeaux laterali riconduce a una moda della metà dell’Ottocento. L’espressione intensa e assorta della giovane madre i tratti fini e regolari del viso che pongono in risalto i grandi occhi allungati così come il faccino pallido del bimbo il cui sguardo è velato di malinconia fanno pensare alla mano di un artista di qualità. La stesura molto meditata la sobrietà dell’ambientazione e la cura dei dettagli come l’anello che impreziosisce la mano della protagonista che ricade dal bracciolo della poltrona o il fermaglio che chiude il piccolo borsello posto alla fine della scollatura dell’abito suggeriscono la salda preparazione accademica dell’autore. L’impostazione del doppio ritratto e le fisionomie portano a inquadrare l’opera nell’ambiente culturale toscano e permettono di suggerire che l’autore possa essere Benedetto Servolini (Firenze 1805 -1879) che si formò all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove nel 1838 fu nominato aiuto di Giovanni Bezzuoli incarico che conservò fino al 1856 quando divenne a sua volta insegnante di pittura. Oltre a temi propri del Romanticismo storico cui aderì precocemente (La morte di Filippo Strozzi 1833; Erminia fra i pastori 1835 entrambi a Firenze Galleria dell'Accademia) egli eseguì anche dei ritratti come nel caso di quello dedicato a Frederick Stibbert conservato dal Museo Stibbert di Firenze con cui meglio si può apprezzare una similitudine nelle scelte stilistiche. Rintelo e restauri