Giacinto Brandi
(Poli (Roma), 1621 - Roma, 1691)
TRASVERBERAZIONE DI SANTA TERESA
olio su tela, cm 128x102
TRANSVERBERATION OF SAINT TERESA OF AVILA
oil on canvas, cm 128x102
Bibliografia
G. Serafinelli, Giacinto Brandi (16121-1691). Catalogo ragionato delle opere. Torino 2015, p. 124, A 114.
Momento culminante delle visioni estatiche di Santa Teresa, fondatrice dell’Ordine delle Carmelitane Scalze, la “tranverberazione” ovvero il momento in cui il suo cuore viene trafitto dall’Amore Divino, fu scelto per la sua bolla di canonizzazione nel 1622.
A Roma lo rese celebre il gruppo di Gian Lorenzo Bernini per la cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria completato nel 1652. Un modello che Giacinto Brandi non potè certo ignorare insieme a quello, forse ancor più pertinente per l’atteggiamento della santa in deliquio (ma anche per la sua caratterizzazione assai più austera di quella immaginata dal Bernini, e del tutto priva dell’ambiguità che rende indimenticabile le sue sante in estasi) della Vergine esanime nella Salita al Calvario dipinta da Giovanni Lanfranco nella cappella Sacchetti in San Giovanni dei Fiorentini, nel 1622-23.
Di Lanfranco, del resto, Brandi era stato brevemente allievo nel 1647, appena prima che il pittore morisse, e ne ricorderà clausole compositive e soluzioni luministiche, oltre che fisionomie e atteggiamenti: in questo caso, il volto riverso della santa, le mani abbandonate e finanche il panneggio ricordano il modello lanfranchiano.
La fortuna di questa composizione, certamente richiesta per la devozione privata oltre che per istituzioni carmelitane, è documentata da una serie di repliche di bottega.