Incisione in rame. mm 424x565. Foglio: mm 467x610. All'estremità sinistra del cartiglio a nastro la firma dell'incisore Vincenzo Mariotti (Roma, 1650 ca. - Murano, 1734), all'estremità destra i dati editoriali. La tavola raffigura le 67 costellazioni al tempo note: le 48 tolemaiche, le nuove 12 costellazioni dell'emisfero meridionale introdotte da Keyser e Houtman, Ganimede, Chioma di Berenice, Pardocamelo, Fiume Giordano, Alicorno, Columba di Noe e il Crociero. Al circolo polare antartico compaiono la Nuvola Minore e la Nuvola Maggiore, e tra le stelle più luminose viene indicato il nome de la Capra e la Spiga della Vergine. Le stelle sono suddivise per magnitudine in sei classi. Al margine inferiore su nove colonne un testo esplicativo dell'autore dove dichiara di aver seguito l'Uranometria del 1603 di Bayer. Commenta inoltre le osservazioni e le scoperte significative degli ultimi decenni di cui ci presenta, come cornice dei planisferi, quelle che riguardano il Sole, la Luna, Saturno, Giove, Marte e i pianeti cornicolati Venere e Mercurio. Il Planisfero Artico e quello Antartico sono rappresentati in proiezione stereografica polare eclittica convessa. Il reticolo centrato sul polo dell'eclittica ci permette di leggere la longitudine delle stelle con la precisione di un grado, ogni trenta troviamo una linea di longitudine, mancano i cerchi di latitudine. Sono invece evidenziati i circoli polari, quelli dei tropici, i coluri e il circolo equinoziale. I due planisferi sono uniti dal coluro dei solstizi nella costellazione del Sagittario.