Ringraziamo il Prof. Riccardo Lattuada che ha confermato l'attribuzione a Luca Giordano a seguito della visione diretta delle opere.
Questa stupefacente coppia inedita di dipinti su specchio rappresenta un unicum di irresistibile fascino nella pittura napoletana del Seicento. Per evidenze stilistiche piuttosto flagranti è possibile riferire le due pitture alla mano di Luca Giordano, massimo artista barocco napoletano. Indirizzano direttamente a lui l'impaginazione delle due scene sacre, entrambe imperniate su affollati banchetti che hanno Gesù per protagonista, come pure la galleria dei personaggi allineati in sequenza orizzontale come in un fregio, in cui si ritrovano tante fisionomie ricorrenti nella sua pittura. Anche l'acceso colorismo di marca neo-veneta e la composizione di spiccato gusto veronesiano ci riportano ai modi peculiari di Luca Giordano tra la metà del sesto e la fine del settimo decennio del Seicento. Ma il più limpido indizio a supporto dell'attribuzione è il confronto tra la nostra Cena in casa del Fariseo e la tela dello stesso soggetto in tutto simile già presso la galleria Michael Simpson a Londra e oggi in collezione privata (vedi Ferrari - Scavizzi 2003, AO103, pp. 48 e 170). Oreste Ferrari aveva associato quest'ultima a una notazione di Francesco Saverio Baldinucci nella sua Vita di Luca Giordano, in cui si menzionava un'opera commissionata al pittore dal marchese di Astorga, ambasciatore di Spagna a Roma e poi Viceré a Napoli: le Nozze del Fariseo sul gusto di Paol Veronese. Seppur con varie piccole varianti la composizione risulta largamente e inequivocabilmente sovrapponibile a quella del nostro dipinto e occorre sottolineare che di tale composizione esistono due probabili disegni preparatori, uno appena abbozzato in collezione privata svizzera, l'altro, molto più dettagliato, in collezione privata italiana (Ferrari - Scavizzi 2003, DO37v e DO38r, pp. 106 e 218). Delle Nozze di Cana allo stato delle nostre conoscenze non sembrano esserci ulteriori redazioni di mano di Giordano, ma merita di essere qui ricordato un altro foglio autografo a penna, inchiostro e acquerello oggi al Fitzwilliam Museum di Cambridge che seppure sostanzialmente diverso mostra delle non trascurabili analogie di impianto compositivo.
E' ben nota la vocazione sperimentale, il gusto dell'esibizione virtuosistica, l'autocompiacimento per l'unicità del suo talento e l'ardimento dei suoi estri che sempre hanno animato la vis creativa del grande pittore napoletano. Di tali aspetti idiomatici della sua personalità e della sua arte costituisce una brillante testimonianza questa rarissima prova su un supporto così anomalo, in cui Giordano sfrutta genialmente le caratteristiche dello specchio per creare scenografici effetti illusionistici e decorativi.
BIBLIOGRAFIA DI CONFRONTO:
O. Ferrari, G. Scavizzi, Luca Giordano. Nuove ricerche e inediti, Napoli 2003.