L'opera è accompagnata da expertise a cura del Prof. Luciano Anelli, 29 marzo 2007, che di seguito riprendiamo.Raffinatissimo dipinto di matrice nord-europea e rudolfina, raffigura un episodio mitologico ben noto e descritto nelle Metamorfosi di Ovidio (da cui sembra ovvio essere ricavato il dipinto, in relazione alla cultura del tempo) o da altre meno note leggende della tradizione greca.A Praga, alla corte di Rodolfo II d'Asburgo, s'era creata una koinè artistica particolare e sofisticata, che espresse uno stile tutto suo, abbastanza facilmente - com'è in questo quadro - riconoscibile.I maggiori esponenti ne furono Mattaus Gunderlach, Han von Haachen, Joseph Heintz, Giuseppe Arcimboldo, Bartolomeus Spranger.Numerosi ed approfonditi riscontri stilistici con opere note e sicure ci certificano che l'opera qui esaminata appartiene al pennello di Hans von Haacher (1552-1615) nella fase piena e matura della sua attività, quando più intensamente aderì all'ambiente rudolfino.Si vedano i confronti con l'Annunciazione della Galleria Nazionale di Praga, con testa della figlia dell'artista dell'Ambasciata di Cecoslovacchia, l'Allegoria del Trionfo della causa imperiale sul Tempo della Galleria Statale di Stoccarda, l'Assemblea degli Dei della National Gallery di Londra, mentre citazioni letterali sono dell'Allegoria della Pace dell'Ermitage di Leningrado.Nell'opera qui esaminata il von Haachen sviluppa certo un tema iconografico di una notevole complessità, ma devo dire che ce la mette tutta -nell'ottica di una pittura raffinata e lambiccata- per rendere ancora più lambiccata una scena sostenuta da uno straordinario linguaggio tecnico-stilistico.Il soggetto si trasforma perciò in un puro pretesto per creare un vero e proprio trionfo di nudi femminili (il Re, che fu accusato anche di stregoneria e di strani riti, si compiaceva molto di tali temi un po' lubrichi, e d'altra parte il Papa, Roma e la Controriforma erano lontani) che si atteggiano in tutti i contorcimenti consentiti al corpo umano, mostrando una scienza anatomica rara.E poi, il von Haachen insiste sulla tattilità dell'epidermide sfruttando giochi di luci vivaci che emergono dall'ombra e dalla penombra, tra il baluginare dei bronzi e degli argenti, e criptiche, ripetute allusioni (il giovane dello sfondo che fugge spaventato potrebbe essere Atteone. il tendaggio e gli oggetti lucenti appesi a sinistra sono davvero un puro pretesto pittorico).