Jean de Boulogne e bottega
(Douai 1529 - Firenze 1608)
TESTA DI GORGONE MEDUSA
bocca di fontana, marmo albarese, cm 54x35x15
Jean de Boulogne (Douai 1529 - Firenze 1608) and workshop, The head of Gorgon Medusa, fountain- spout, albarese marble, 54x35x15 cm
Provenienza
Grassina, Grotto della Fata Morgana, Villa Il Riposo
Firenze, per discendenza sino al Professor L. Federico Signorini
Firenze, collezione privata
Bibliografia
R. Borghini, Il Riposo, Firenze 1581, Milano 1967, pp. 250-251 ( la maschera non è menzionata nel testo); R.Borghini, Il Riposo, ed. e trad. da Lloyd H.Hellis Jr, University of Toronto Press, Toronto, Buffalo, London, 2007, pp.162-163; D.Heikamp, The Grotto of the Fata Morgana and Giambologna’s marble Gorgon, in Antichità Viva, XX, no 3, 1981, pp. 12-31, fig. 29-33; M.T. Colomo, Il restauro del Ninfeo di Villa Vecchietti o Fonte di Fata Morgana: l’importanza delle fonte letterarie e iconografiche, in Artifici d’acque e giardini: La cultura delle grotte e dei ninfei in Italia e in Europa, Firenze, 1999, pp.107-113
Il volto in marmo della Gorgone in catalogo è corredato da parere scritto del Dr. Charles Avery, già curatore del Victoria and Albert Museum.
Elemento del complesso situato sotto la Villa Il Riposo, l’insolito volto femminile scolpito nella pietra locale partecipava all’articolata architettura che provvedeva al rifornimento idrico della valle sottostante commissionato da Bernardo Vecchietti nel 1573 al famoso scultore fiammingo Jean de Boulogne (Douai 1529 – Firenze 1608). Pubblicata per la prima volta dal Professor Detlef Heikamp nel 1981, la scultura rappresenterebbe secondo la tradizione letteraria la Gorgone Medusa, e sembra che fungesse da fontana del Grotto. Dopo diciotto anni dall’articolo di Heikamp, consequenzialmente ai dati emersi durante l’estesa campagna di scavi e di restauro del Grotto, Maria Teresa Colomo ha pubblicato un articolo ridisegnando il prospetto del complesso stesso in cui si ergeva la scultura della Fata Morgan. Quest’ultima, apparsa sul mercato inglese nel 1990, è attualmente presso una Galleria d’Arte dell’Ontario ma fu esposta a Firenze nella mostra di Palazzo Pitti del 2019.
Certi della vicinanza e attenzione al suo committente, possiamo ipotizzare che il Giambologna realizzò di persona i bozzetti in gesso o cera del volto della Gorgone e che forse abbia contribuito in parte alla realizzazione della scultura, in virtù della finezza dei tratti ancora oggi apprezzabili nelle aree non toccate dai restauri ottocenteschi.