Bottega di Alessandro Allori, sec. XVI
RITRATTO DI ISABELLA DEI MEDICI
olio su tavola, cm 95,5x69
Workshop of Alessandro Allori, 16th century
PORTRAIT OF ISABELLA DEI MEDICI
oil on panel, cm 95,5x69
Il dipinto eseguito su supporto ligneo qui presentato è un bell’esempio di come venivano eseguiti i ritratti a Firenze intorno alla metà del XVI secolo nel periodo del “secondo manierismo, quando i tratti caratterizzanti di questo stile si plasmarono verso forme esecutive meno accentuate. Protagonista indiscusso di questo periodo fu il pittore Alessandro Allori, (Firenze 1549-1605), figlio adottivo di Agnolo di Cosimo dei Tori detto il Bronzino, Firenze, (Firenze 1503-1572), con il quale ebbe numerose collaborazioni lavorative e dal quale ereditò con merito, sia la bottega artistica che il soprannome. Ed è alla stretta cerchia di questo importante Maestro che proponiamo di ascrivere questo nobile ritratto di Isabella de’Medici. Isabella Romola de’Medici, nata a Firenze nel 1542 e figlia prediletta di Cosimo I granduca di Toscana e di Eleonora di Toledo, lasciò un gran vuoto al momento della prematura scomparsa, alimentando i sospetti che la sua morte fosse frutto di un crimine. Di bellezza fuori del comune, Isabella fu una delle donne più colte del suo tempo: conversava in spagnolo e francese, conosceva il latino e il greco antico, suonava con talento, componeva madrigali. Appena quattordicenne fu data in moglie a Paolo Giordano Orsini d’Aragona, erede di una dellefamiglie più potenti dello Stato Pontificio.Sempre al fianco del padre nelle apparizioni pubbliche e negli impegni istituzionali, Isabella de’ Medici si caratterizzò rapidamente come una figura di spicco nella diplomazia della Firenze medicea tra il 1565 e il 1575. Intelligente, arguta, brillante, attenta alle tendenze artistiche della Firenze del tempo, la duchessa animò il salotto culturale più alla moda in città, cui parteciparono letterati, poeti, musicisti e aristocratici. I contemporanei la raffigurarono come Caterina d’Alessandria e la paragonarono a Minerva, e numerosissime furono le opere a lei dedicate, in cui spesso, al di là dell’evidente desiderio di compiacere, si intuisce la genuina ammirazione per la destinataria. Figlia del Rinascimento più colto e raffinato, Isabella incoraggiò anche nuovi talenti, primo fra tutti quello di Maddalena Mezari, detta “la Casulana”, celebre madrigalista del Cinquecento. Quando Isabella trovò la morte, il 16 luglio del 1576 nella villa medicea di Cerreto Guidi, la notizia della sua inattesa scomparsa si diffuse ben presto in tutta Europa, alimentando l’ipotesi dell’omicidio per mano del marito accecato dalla gelosia per un suo presunto tradimento, tesi oggi smentita da prove documentali, dalle quali è stato dedotto che la giovane nobildonna trovò la morte dopo una lunga malattia.