L'attribuzione di questo raro bronzo a Giambologna, proposta in origine da Arnold Wilhelm Bode, è stata successivamente contestata da Dhanens.
Anche Charles Avery, nella scheda del catalogo della mostra Giambologna Sculptor to the Medici, (Edimburgo, Londra e Vienna, 1978-79), pur riconoscendo la vicinanza alle tematiche di Giambologna, sostiene che l'opera dovrebbe essere più correttamente ascritta alla bottega di Gianfrancesco Susini.
Si tratta comunque di una fusione molto rara e conosciuta in tre esemplari, uno presente nel Museo Statale di Berlino, l'altro nel Williams College of Art, Massachusetts e il terzo nella Collezione di Michael Hall.
Allineandoci al parere di Avery, attribuiamo anche la nostra fusione alla scuola di Gianfrancesco Susini.