Questa tipologia di Marte è un prodotto tipico delle fonderie venete rinascimentali. Spesso usato come puntale di alari monumentali, magari in coppia con Minerva, oppure come decorazione da studiolo, viene universalmente attribuito alla fonderia di Tiziano Aspetti o a quella di Girolamo Campagna (Verona, 1552- Venezia, 1625).
Le catalogazioni di inizio secolo del Bode e del Planiscig attribuivano comunque tutte queste statuette al maestro, mentre l'orientamento critico più aggiornato le riconduce a una produzione di bottega o di anonime fonderie coeve che si esercitavano su un soggetto di grande successo.
A proposito della questione attributiva, è però doveroso precisare che l'Aspetti non lasciò una vera e propria bottega a perpetrare i suoi modelli, quindi parlare di scuola di... non è perfettamente corretto.
Uno dei pochi Marte autografo, peraltro nudo e in equilibrio su un meraviglioso piedistallo, è quello della Frick Collection, Washington (Debra Pinctus, 2001).
Vanno segnalati alcuni passaggi di statuette simili nei cataloghi di aste internazionali, spesso però di qualità intermedia e con valutazioni poco attendibili se non addirittura fantasiose, in quanto condizionate da strategie commerciali finalizzate a far entrare il pubblico in gara oppure inesatte per una scarsa conoscenza dei valori reali della nicchia di mercato dei bronzetti.
Questo purtroppo disorienta i compratori che, invece, necessitano di valuzioni corrette (senza strafare), ma che diano una direzione stabile di prezzo medio tale da garantire il collezionismo di settore.
la nostra statuetta rientra fra le prove meglio riuscite del soggetto ed è paragonabile a quelle del Museo Bottacin, Padova e dell'Ermitage. Varianti e modelli simili anche in altri musei, citiamo qui il Medievale di Bologna e Palazzo Venezia a Roma.