Coppia di leoni

Bellissima coppia di leoncini in bronzo dorato. I fori presenti sulle schiene legittimano l'ipotesi che fossero il sostegno di un monetiere da tavolo o di un reliquiario.

Fusioni cave nella parte inferiore.

Più somiglianti a draghi che a leoni, inarcano le schiene portando il muso verso l'alto in una smorfia di insofferenza, mostrando denti e lingua.

L'iconografia è quella classica dei leoni stilofori medievali, con corte criniere e piccole orecchie rotonde.

Il vello è lavorato finemente al cesello in tutte le sue parti, a imitazione della pelliccia. Preziosissimo.

A farli sembrare creature mitologiche concorrono altri particolari. Sotto il collare, sul petto di ciascun animale si intravede un mascherone grottesco incastonato fra le due zampe. Presenti anche accenni di ali ai garretti anteriori mentre tutto il corpo è percorso da dinamiche volute, tanto innaturali quanto straordinariamente decorative.

Il tutto valorizzato da una splendida doratura che li equipara a oggetti di oreficeria.

Confronti

Li possiamo paragonare a due leoncini studiati da Charles Avery nel catalogo della Collezione Lia, La Spezia: stessa funzione, forse sostegni di un reliquiario, lavorazione molto simile e accurata del vello e muso fortemente espressivo.

Avery li cataloga come scuola veneziana del XVI secolo. Una attribuzione a cui, con prudenza, ci atteniamo anche per i nostri due esemplari.

Esiste anche la possibilità, da dimostrare ma affascinante, che i nostri due leoncini siano un prodotto della fantasiosa scuola orafa rinascimentale di area nordica, più in particolare di Norimberga.