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Porcellane della Compagnia delle Indie Meraviglie cinesi per l'Europa

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GRANDE PIATTO, CINA, DINASTIA MING, TARDO PERIODO KANGXI, FINE SECOLO XVII

 GRANDE PIATTO, CINA, DINASTIA MING, TARDO PERIODO KANGXI, FINE SECOLO XVII
In porcellana dipinta in monocromia blu; diam. cm 32,8

A LARGE CHARGER, CHINA, MING DYNASTY, LATE KANGXI PERIOD, LATE 17TH CENTURY

Il bacile di porcellana dura, bianca e sonora è decorato in blu di cobalto sotto coperta con l’emblema della famiglia Ginori (di azzurro alla banda d’oro caricata di tre stelle di otto raggi nel campo), che portava in origine un elmo senza corona. Il grande piatto ha forma concava con alta tesa verticale e poggia su un alto piede ad anello a doppio cercine, lasciato a bisquit. Il decoro vede al centro del cavetto la raffigurazione dell’arme Ginori entro una banda a fascia orlata da doppia linea concentrica e orlata verso l’emblema da una serie di mezze corolle di fiori di loto. Anche la fascia è riccamente decorata con grandi corolle di fiori di loto aperte e inserite in volute fogliate, disposte simmetricamente attorno a inserti vegetali dall’andamento verticale. La balza è lasciata bianca mentre l’orlo è decorato da una larga fascia che ripropone il motivo del centro con alcune piccole varianti nella disposizione e nell’aggiunta di fioretti minori. Al verso una marca simbolica floreale tra due cerchi concentrici. Lo stile pittorico e la qualità della materia sono ascrivibili alla porcellana cinese per l’esportazione di epoca Kangxi.
Si tratta di un piatto appartenente all’importante servito Ginori, cosiddetto “servizio Nagasaki”, che dopo l’importante pubblicazione a cura di Lorenzo Ginori, Franco Arese Lucini e Maria Lucia e Leonardo Perotto, frutto di ricerche nell’archivio della famiglia Ginori, è riemerso come un chiaro esempio della committenza europea in generale e italiana in particolare, e soprattutto come documento storico fondamentale per la storia della porcellana cinese per l’esportazione. In particolare l’esistenza di questo servizio è esemplificativa dei legami tra Europa e Oriente nel tardo XVII secolo con una visione più vasta rispetto alle consuete committenze, poiché vi include anche il Granducato di Toscana sotto il governo di Cosimo III de’ Medici. Il Granduca proteggeva di fatto le missioni dei Gesuiti, e in particolare dei padri Teatini della missione di Goa, dove aveva fatto erigere un altare per San Francesco Saverio ad opera di Giovan Battista Foggini (1652-1725). In quell’epoca Giovan Francesco Ginori (1668-1731) si trovava a Lisbona, porto dal quale sarebbero partiti i basamenti e i bronzi destinati all’altare a Goa, e il carteggio con il Granduca comincia a coinvolgere la famiglia fiorentina incaricata di occuparsi della trasferta delle opere a Goa insieme a da due lavoranti incaricati della messa in opera. La corrispondenza è fitta e ci fa comprendere come il servito, prodotto in Cina, sia potuto giungere in Italia facendo il percorso inverso, documentato in archivio dalle spese relative alla spedizione.
Dal punto di vista produttivo il servizio si inserisce pienamente tra le opere coeve delle fornaci imperiali di Jingdezhen, che riacquistano vigore sotto l’imperatore Kangxi e si fecero prolifiche artefici dei servizi armoriali per l’occidente. Un piatto di questo servito, ora al MET di New York (inv. n. 62.188) fu ritenuto esemplare di queste prime produzioni, e solo dopo lo studio sopracitato, cui facciamo riferimento, è stato definitivamente collocato nell’ambito del servizio per la casata fiorentina unitamente al piatto concavo in oggetto di studio e ai pochi altri esemplari transitati sul mercato.

Bibliografia di confronto
L. Lorenzo Ginori Lisci, F. Arese Lucini, L. e M.L. Perotto, Il servito Ginori, uno studio e un’esposizione, The International Ceramics Fair & seminar, Londra 10-13 giugno 1988, Milano 1988, pp.1-37 nn. 1-3




Porcellane della Compagnia delle Indie Meraviglie cinesi per l'Europa
mer 21 DICEMBRE 2022
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