Cesare Dandini
(Firenze, 1596 – 1657)
SAN GIOVANNI EVANGELISTA
olio su tela, cm 87,5x68
SAINT JOHN THE EVANGELIST
oil on canvas, cm 87,5x68
Esposizioni
Luce e ombra. Caravaggismo e naturalismo nella pittura Toscana del Seicento. A cura di Pierluigi Carofano, Pontedera 18 maggio – 12 giugno 2005, n. 21
Bibliografia
S. Bellesi, Cesare Dandini, Torino 1996, p. 68, n. 17; S. Bellesi, in Luce e ombra. Caravaggismo e naturalismo nella pittura Toscana del Seicento. Catalogo della mostra, Pisa 2005, pp. 62-63, n. 21; S. Bellesi, Catalogo dei pittori fiorentini del 600 e 700, Firenze 2009. I. Biografie e opere, p. 121.
Un giovane san Giovanni Evangelista, colto di tre quarti con una ciocca ribelle che quasi gli copre l'occhio sinistro, sta temperando una penna d'oca: il taglio compositivo che vede l’evangelista in posizione decentrata, affrontato all’animale che lo simbolizza, l’aquila, e il deciso contrasto luministico che fa spiccare sulla cromia bruna del fondo il rosso del manto, il volto, le mani e la pagina aperta del testo sacro in via di compilazione hanno portato a ritenere l’opera una delle “più intriganti e originali licenziate dall’artista nella prima metà degli anni Trenta del Seicento” (Bellesi 2005, p. 62). In quegli anni Dandini si orientava verso il naturalismo perseguito in Toscana da Francesco Rustici, Rutilio Manetti e Orazio Riminaldi oltre che alla cultura caravaggesca, allineandosi anche alle sperimentazioni luministiche del fiorentino Giovanni Martinelli (ibidem).
Il successo di tale invenzione dandiniana è documentato da altre versioni tra cui una di bella qualità transitata in asta a Londra nel 2017 (Christie’s, 7 luglio 2017, lotto 131) e una replica modesta a Monaco (Hempel, 26 settembre 2018, lotto 670).