Firmato sul retro e datato 1871. Originario di Cava dei Tirreni, Alfonso Balzico iniziò il suo percorso artistico presso l'Accedemia di Belle Arti di Napoli sotto l'egida di Tito Angelini, con successivi soggiorni a Roma, Milano e Firenze. Artista di formazione neoclassica, mutò presto il suo stile adattandolo in senso romantico e realista. Nel 1863, su iniziativa del Re d'Italia Vittorio Emanuele II, si trasferì a Torino, dove, tre anni dopo, assunse la carica di ''Scultore della Casa Reale''. Sue opere vennero esposte in occasione di alcune rassegne artistiche nazionali, come quella organizzata dalla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino del 1868. Tra le sue sculture più note, la celebrata ''Cleopatra'', conservata alla Galleria Nazionale di Roma, il monumento equestre a Vittorio Emanuele II in piazza Giovanni Bovio a Napoli (su disegno di Emilio Franceschi) e la statua di Flavio Gioia nell'omonima piazza ad Amalfi, opera che venne premiata nel 1900 con la medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi. Questo busto di gentildonna, datato 1871 e quindi riferibile al periodo torinese dell'attività di Balzico come Scultore Reale (prima del trasferimento a Napoli e poi a Roma nel 1875), ritrae probabilmente un'aristocratica della corte sabauda, avvolta in un elegante abito decorato, il cui bordo di pizzo è reso con maestria nel marmo, così come i dettagli del corpetto e dell'onorificenza al collo.Bibliografia di riferimento: M. Lessona, ''Alfonso Balzico'', Torino 1877.G. Trezza, ''Alfonso Balzico: scultore cesareo di Vittorio Emanuele II (1825-1901)'', Cava dei Tirreni 1913.A. Panzetta, ''Nuovo dizionario degli scultori italiani'', Torino 2003, vol. 1, pp. 68-69.