Difetti.La tecnica esecutiva e la tipologia di questo Telamone, probabilmente un modello in scala ridotta per una realizzazione in stucco per la decorazione di un edificio ecclesiastico o di una dimora nobiliare, possono essere ricondotti all'ambito di Antonio Trentanove, scultore e stuccatore italiano nativo di Rimini e attivo tra la seconda metà del XVIII secolo e i primi anni dell'800 in Emilia Romagna, Marche e Toscana. Per un confronto con dei telamoni certamente attribuiti all'artista, si vedano le sculture in stucco nella cantoria della Chiesa di S. Maria dei Servi a Rimini.Bibliografia di riferimento: E. Riccomini, ''Vaghezza e furore. La scultura del Settecento in Emilia'', Bologna 1977, pp. 108-109, n. 140S. Tumidei, ''Antonio Trentanove e la scultura del Settecento in Romagna'', 2016, pp. 293-307, n. 29