In basso a sinistra timbro della collezione: “WGT” Al verso scritta: “Fragonard Pére” (Fragonard padre)Fine del 1760 - prima metà del 1770Provenienza: Collezione d’arte privata, Collezione WGT (vedi timbro).L’opera è accompagnata dall’expertise di Renaud Temperini del 15 giugno 2009.L’iscrizione al verso “Fragonard Pére” ha la funzione di distinguere l’opera dalla produzione del figlio di Fragonard, Alexandre-Évariste.Per le notizie biografiche, si rimanda al lotto precedente.Il disegno rappresenta una scena mitologica o biblica che potrebbe identificarsi con la “Morte di Coreso”, episodio che segue il celebre “Coreso e Calliroe”, (Coresus et Callirhoé) presentato da Fragonard al Salon del 1765 che segna il debutto di successo di Fragonard sulla scena artistica parigina.Calliroe è una ragazza di Calidone che ha rifiutato l’amore di Coreso, sacerdote di Dioniso. quando Coreso chiede aiuto al dio per vendicarsi della ragazza, Dioniso provoca la follia nell’intera cittadinanza di Calidone. Interrogato l’oracolo, si scopre che l’unico modo per salvare la città dalla furia del dio è sacrificare Calliroe, a meno che qualcuno non si offra al suo posto. così Coreso rinuncia alla vita, pugnalandosi, per salvare dalla morte la sua amata Calliroe. Questo disegno potrebbe essere uno studio preparatorio per l’episodio che segue il ferimento: Coreso, morente, è assistito da Calliroe e da altre due persone, le due figure angeliche che irrompono dall’alto potrebbero rappresentare i geni del desiderio e dell’amore. L’episodio di “Coreso e Calliroe” è riprodotto anche in un disegno del 1769 (New York, Pierpont Morgan Library) stilisticamente molto simile a quest’opera grafica.Le altre analogie con disegni di Fragonard, messe in luce nell’autentica di Renaud Temperiniche ha esaminato il disegno (20 aprile 2009, expertise datata 15 giugno 2009), suggeriscono una datazione da collocarsi tra la fine del 1760 e la prima metà del 1770, ipotesi che trova conferma nel tipo di tecnica adoperato: l’artista disegna ad acquerello su una base a matita con rialzi di luce a biacca, successivo al viaggio in Italia ed alla conoscenza della pittura olandese. La tecnica indica infatti come Fragonard sappia emancipare dalla tradizione accademica la pittura storica: il pennello tocca il parossismo della rapidità e della libertà di esecuzione, la pennellata rapida e nervosa forma delle bande di colore disposte ad intrecci apparentemente arbitrari che nelle zone in luce lasciano intravedere il supporto. La scena viene ulteriormente messa in risalto dall’uso delle diagonali, espediente che conferisce drammaticità e coinvolgimento emotivo. con energia, ma al tempo stesso con grazia ed eleganza, Fragonard esprime i sentimenti violenti messi in gioco nell’episodio raffigurato.L’opera è di notevole rilievo anche in quanto espressione di una produzione impegnata che avrebbe dovuto essere l’obiettivo prediletto dal pittore dopo il soggiorno in Italia.