Firmato in basso a destra.Provenienza: Collezione Virginia Giacometti, Italia.Pubblicazione: Plamena Dimitrova Racheva, Boris Georgiev of Varna, Ed. Kibea, p. 129.Nelle sue note dall'India, Boris Georgiev ha scritto: ''Durante le mie frequenti visite a Gandhi nel suo ashram a Wardha, migliaia di questi martiri venivano lì ogni sera per trovare un po' di conforto nella loro vita miserabile, in compagnia dell'apostolo del bene che combatteva per la loro liberazione, e fu ucciso per questo dalla Brahman. Questo schizzo mostra il volto di un vecchio paria. L'ho visto una sera mentre ero seduto vicino a Gandhi. ho visto la sua commovente espressione di bontà, i suoi occhi rivolti a Dio, cercando conforto dalla sua sofferenza''. L'immagine di questo povero vecchio, la cui vita era sostenuta solo dallo spirito, divenne parte della composizione del famoso dipinto di Georgiev ''Incontro con i Pariahs''. Il volto tragico incarna la disuguaglianza sociale e la sofferenza che da secoli dividono le persone nella società indiana. Lytadmil Stoyanov offre questa interpretazione del lavoro: ''Nell'incontro con i Pariahs possiamo vedere l'immagine tragica dell'uomo in un paese tipicamente feudale come l'India, lasciato ad una vita peggiore di quella del bestiame, che per la legge di Manu non può bere acqua da un pozzo, ma solo da una pozzanghera''- agli occhi dell'artista, quest'uomo è un santo. Questo è evidente dall'affetto con cui ha raffigurato il paria, senza le vesti lacerate dalla povertà, con la sola espressione sul volto, fortemente rugosa e non rasa, e soprattutto gli occhi, che rivelano un dolore secolare, impotenza e disperazione''. La luce negli occhi del povero contadino indiano e la serenità del suo volto riportano alla mente le icone dei santi martiri. Un ritratto fatto di vita rivela il mistero della fede che trascende le difficoltà e le sofferenze temporanee nel mondo materiale. Boris Georgiev scrive di questo ritratto: ''Uno schizzo che ho fatto nell'ashram di Gandhi di un povero paria. Gli occhi di quel nostro fratello hanno espresso il suo stato d'animo con la stessa espressione di Cristo crocifisso che, morendo sulla croce, ha perdonato i suoi esecutori. Gandhi ha pianto quando gli ho mostrato il disegno, stupito e commosso dal fatto che avevo messo l'immenso dolore del popolo indiano in un piccolo schizzo. Ho usato questo schizzo più tardi per la composizione ''Incontro con i Pariah''. Questo lavoro, fondamentale nella formazione delle idee che univano le opere dell'artista del ciclo indiano, esiste in due versioni. Il primo è in sanguigna su cartone, misura 44x33 cm, ed è firmato diagonalmente in corsivo in basso a destra: ''Boris Georgiev di Varna''. Il secondo è un affresco su pannello di fibre di 45x35 cm.