GIUSEPPE CESETTI
(Tuscania 1902 - 1990)
Buoi azzurri
olio su tela
cm 50x50
firmato in basso a sinistra
Blue oxen
oil painting on canvas
cm 50x50
signed lower left
Che Cesetti sia un etrusco è, oramai, un mito dei critici d’arte e dei suoi amici. Cesetti in persona li ha messi sulla via ( “sono un etrusco senza tempo”) e se ne compiace. E’ una proposizione tante volte ripetuta da essere diventata una formula per definire con comodità la complessa umanità del pittore; e, nel migliore dei casi, è servita come base e pretesto a belle pagine letterarie. Nessuno, o quasi, ha cercato di approfondire la definizione di etrusco che si dà a Cesetti in quanto uomo e pittore e così per il pubblico grosso come gli intellettuali italiani, che sono troppo spesso provinciali bonari oppur gelosi, Cesetti ha finito per passare per quello che non è: per un buttero della Maremma, per un naif, pittore contadino, per un pittore naturalista di paesaggi. Non c’è nessun in Italia che non conosca i quadri etruschi di Cesetti: tra le colline della Tuscia cavalli e tori e buoi tra querce e ulivi; o nella Maremma tra arbusti, mirti, lentischi; con nello sfondo antiche mura e segrete città; e cieli azzurri, forti e delicati. E caccie. E arcaiche figure.
Andate a sostenere, una volta di fronte a questi quadri, che Cesetti non è un classico! La verità è che Cesettii, per paradossale che ciò sia, è un Etrusco vivente non curioso sopravvissuto. Il suo modo di dipingere la natura e la figura al modo stesso degli Etruschi ne fa un pittore originale ed inimitabile tra tutti nella produzione d’arte contemporanea e l’unico, per tempo, della grande civiltà pittorica italiana che è tradizione di pittori della natura e della figura.
Franco Cagnetta Parigi, settembre 1970 da 100 Opere di Giuseppe Cesetti