Fabio Fabbi
(Bologna 1861 - Casalecchio di Reno 1946)
I SETTE VIZI CAPITALI
olio su tela, cm 132x200
firmato in basso a sinistra
retro: firmato e datato 1908
THE SEVEN DEADLY SINS
oil on canvas, cm 132x200
signed lower left
on the reverse: signed and dated 1908
Provenienza
Acquistato direttamente dal pittore dalla famiglia dell'attuale proprietà nel 1912
Il grande dipinto, di cui esistono versioni successive di minori dimensioni, fu venduto dal pittore agli avi degli attuali proprietari nel 1912, ed è con ogni probabilità da identificare con una versione dell’opera omonima premiata intorno al 1888 all’Esposizione Internazionale di Monaco.
Sotto un cielo plumbeo, in un paesaggio cupo appena abbozzato, assistiamo all’angosciosa processione delle personificazioni dei vizi capitali. Un uomo estenuato e vestito di stracci incede lentamente sulla sinistra, mortalmente infiacchito dall’Accidia che impersona. Al suo fianco una donna seminuda, in posa discinta (Lussuria), volge il suo sguardo spiritato verso l’alto, mentre accanto a lei una donna elegantemente abbigliata e ricoperta di gioielli si compiace della propria superiorità (Superbia). Alle sue spalle una figura livida, avvizzita e tormentata si morde il dito mentre un serpente le si avvolge attorno al petto (Invidia). Seguono un uomo bendato, accecato dall’Ira, che gridando brandisce un pugnale, un vecchio sospettoso che stringe a sé i propri tesori (Avarizia) e un uomo pingue, dall’aria soddisfatta, sullo sfondo (Gola).