★ MARIO BALLOCCO
(Milano 1913 - Milano 2008)
Effetti di interazione cromatica
tempera su carta, cm 50x50
firmato sul retro Ballocco 1968/72
iscrizione sul retro: Interazione cromatica: alla progressiva chiarezza della tonalità di mm.
467 (oltremare) corrisponde una alterazione della tonalità di mm. 475 c. (cobalto) di
fondo, obiettivamente uguale in tutta la superficie
eseguito nel 1968-1972
Effects of color interaction
tempera on paper, cm 50x50
signed on the back Ballocco 1968/72
inscription on the back: Color interaction: the progressive clarity of the shade of mm.
467 (overseas) corresponds an alteration of the shade of mm. 475 c. (cobalt) of
bottom, objectively the same across the surface
executed in 1968-1972
Sul fondo blu cobalto, obbiettivamente uguale in tutta la superficie, dal quale spicca la
struttura blu oltremare con chiarezze crescenti, oltre al fenomeno di contrasto ( il blu di
fondo assume un aspetto più scuro dove più chiare sono le bande in diagonale) e di
deformazione ( i lati maggiori degli anelli esagonali sono incurvati) appare, per effetto di
induzione cromatica ( tra i diversi blu ) un velo verdastro verso i vertici di sinistra in lato e
di destra in basso, dove le bande di oltremare sono più chiare (Argan 1973)
Alla data di realizzazione dell'opera l'artista, che si mosse tra il superamento delle ricerche
nate nell'anteguerra, l'adesione alle correnti neoconcrete e l'approfondimento scientifico
delle teorie sulla forma-colore, aveva già completato alcune tappe fondamentali del
suo percorso artistico. Il suo lavoro si colloca in una zona di confine tra ricerca artistica e
studio razionale attorno alla percezione visiva, in un tentativo di approccio emotivo,
sociologico ed epistemologico insieme.
La finalità è la fusione didattico-costruttiva di arte, tecnica, comunicazione di massa e
psicologia. Un'arte attenta a svelare i meccanismi della percezione migliora la qualità della
vita e si inserisce attivamente nel suo quotidiano flusso.
Al 1972, l'artista aveva fondato AZ, veicolo di diffusione dell'arte astratta; si era già
esaurita l'importante esperienza di Origine, gruppo formato da Colla, Burri e Capogrossi,
tra i protagonisti dell'informale italiano nei suoi sviluppi materici e gestuali.; aveva già
approfondito il suo interesse per il colore con la fondazione dell'omonima rivista e del
Centro italiano di studi per l'applicazione del colore.
L'inizio degli anni settanta lo vede soprattutto impegnato a introdurre la cromatologia
come materia di insegnamento nelle Accademie di Bergamo e Milano. Questa, indagine
oggettiva teorico-pratica del colore, si pone come metodologia interdisciplinare di analisi
e ricerca sperimentale sul problema del vedere, tale da porre il principio della logica visiva
come elemento essenziale delle situazioni percettive di funzione collettiva
(Vettese 2002).
Gli studi di Ballocco si sono incentrati soprattutto sulla ricerca di alcuni fenomeni visivi
che sperimenta e applica nelle sue grafiche e pittoriche tra cui, per esempio, la
complanarità che ha luogo quando campi di colore omogeneo, pur subendo l'influenza di
uno sfondo di differente luminosità che ne altera l'omogeneità, appaiono sullo stesso
piano; l'interazione cromatica, l'influenza che ogni tonalità subisce a causa di quella
contigua alterandone colore e dimensione; gli effetti di contrasto, generati da colori
disposti in forme determinate che possono generare sensazioni di pulsazione cromatica o
luminosa, la complementarità dei toni; il contrasto simultaneo; la chiarezza e la
saturazione dei toni. (LS)