★ GUSTAVO FOPPIANI
(Udine 1925 - Udine 1986)
Pozzi petroliferi
olio su legno, cm 30x46
firmato e datato in basso a destra Foppiani 1961
eseguito nel 1961
Oil wells
oil on wood, 30x46 cm
signed and dated lower right Foppiani 1961
executed in 1961
Bibliografia
Dragone, 1989
Bossaglia, 1993
Sgarbi, 2002
Pronti, 2006
Formatosi a Piacenza con Umberto Concerti, nel 1953 Foppiani avvia un rapporto con
Gaspero del Corso e Irene Brin della galleria L'Obelisco di Roma, che lo mette sotto
contratto esclusivo fino al 1969, promuovendo la sua arte negli Stati Uniti e in Italia, con
la partecipazione alla VII e VIII Quadriennale di Roma. Nell'ambito della collaborazione con
Dal Corso, dalla metà degli anni Cinquanta, Foppiani crea la serie delle Città antiche,
visione desertiche e surreali di lande disumanizzate sovrastate da astri ciechi, che
affiorano da strati di calce e smalto come ricordi remoti. Foppiani in gioventù fonda la sua
iconografia sulla scultura romanica, la miniatura bizantina, gli affreschi medievali di
Castelseprio, le calligrafie arabe. La ricerca materica che Foppiani condivide con Spazzali
e Armodio nello studio comune a Piacenza, prevede la creazione di tavole-palinsesto, in
cera, tempera, compensato, encausto, gesso, colle, foglia d'oro. Pozzi petrolifieri del
1961 sovrappone la tematica industriale alla poetica del muro antico e scorticato,
traducendo il traliccio in piramide piatta, lo sbuffo di fuoco in girandola. La definizione
critica di Surrealismo padano, proposta da Sgarbi nel 1988, riconosce Foppiani capofila
di un movimento di scuola piacentina, con Armodio e Bertè, appartato e lirico, derivato
dalla metafisica ferrarese di de Chirico, e originariamente dalle radici astrologiche e
fantastcihe dell'Officina Ferrarese, di Tura, di Cossa, di de' Roberti.(FV)