SEBASTIAN MATTA
(Santiago del Cile 1912 - Civitavecchia 2003)
Tu beninteso cascellato
terre colorate su tela ripotata su tavola cm 120x175
eseguito nel 1963
Provenienza
Acquistato direttamente da Matta in occasione della mostra alla Galleria
S. Luca 1976, Bologna
Galleria Blu Milano
Collezione privata
Esposizioni
MATTA Opere 1938 – 1976, Galleria S. Luca 1976, Bologna
Bibliografia
Matta Echaurren Roberto Antonio Sebastian, MATTA Opere 1938 - 1976, pubblicato a p. 23, Grafiche Zanini, 1976
Architetto e pittore cileno, considerato tra i massimi esponenti del surrealismo internazionale. Dopo gli studi in architettura, nel 1934 si trasferisce a Parigi, dove lavora a stretto contatto con Le Corbusier ed altri intellettuali del calibro di Federico Garcìa Lorca, Andrè Breton, Renè Magritte e Salvador Dalì. Aderisce presto al Surrealismo, elaborando una pittura personale incentrata su morfologie
psicologiche, in cui adotta la tecnica dell’automatismo: le macchie di colore steso sulla tela indirizzano il tracciato del pennello, le forme, la costruzione. All’inizio della Seconda guerra mondiale fugge a New York, dove esercita una decisiva influenza su altri artisti d’avanguardia come Jackson Pollock e Arshile Gorky. Trasferitosi a Roma nel 1949, diventa subito un importante punto di riferimento per il nascente astrattismo italiano; dagli anni Sessanta risiede a Tarquinia, stabilendosi in un ex convento dove è tuttora tumulato. Negli anni Settanta progetta e costruisce, assieme al pittore e scultore Bruno Elisei, l’”Autoapocalipse”, una casa edificata riciclando vecchie automobili, come provocazione contro il consumismo, che viene esposta in diverse città italiane. Nel 1985 il Pompidou di Parigi gli dedica una grande retrospettiva e le sue opere vengono esposte nei più importanti musei del mondo, da Washington a Tokyo, da Chicago a Londra.