GIACOMO BALLA
(Torino 1871 - Roma 1958)
Composizione. Prospetto per mattonella
tempera su cartone, cm 23.9x23.7
firmato a destra Balla
eseguito negli anni venti
L'opera è accompagnata da autentica su fotografia rilasciata da Elena Gigli, Roma 31 ottobre 2017 n.756
Provenienza
Casa Balla
Nel 1915 Giacomo Balla si firma ( insieme a Fortunato Depero ) Astrattista Futurista nel manifesto Ricostruzione Futurista dell'Universo: noi futurista vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l'universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e li combineremo insieme secondo i capricci della nostra ispirazione. Nel 1918 Balla scrive che la pittura futurista italiana essendo e dovendo essere sempre più esplosione di colore non può non essere giocondissima, audace, aerea, elettricamente lavata di bucato, dinamica, violenta, interventista. La pittura fututrista è una pittura a scoppio, una pittura a sorpres. Infine nel 1920, dopo le turbolenze belliche, scrive che gli artisti futuristi ben lungi dall'essere stanchi dopo quattro anni di guerra sono tornati al loro fervido lavoro creativo. Il ghirigoro di colore e luce che sbocia dalla mano del pittore, così in una necessità di stile, su misurazioni tutt'al più d'equilibrio instintivo e fisiologico, che è veramente un miracolo a se deve essere spiegato (Bottai 1920). Due anni dopo, il fratello di Benedetta Marinetti, Alberto Cappa, definisce lo studio di Balla la fucina di un mago del colore dove Balla ha strappato alla Natura il segreto della luce e colore. Luce e colore: cioè il segreto della vita!. La luce e il colore vengono a compenetrarsi in un unicum in questo motivo si rispecchia nei colori chiari del rosa, del turchede e del lilla.
Decorare uno spazio per la via diventerà l'idea fissa del pittore-artigiano: prima di ricotruire l'universo, Giacomo Balla comincia ad allietare il suo picolo bozzolo. La sua abitazione non era solanto un fatto privato ma quasi il manifesto della nuova svolta decorativa del Futurismo. (...) Altri progetti interessanti prevedono un'amalgama di luci e colori in funzione d'una luce segreta e sorprendente che diviene anch'essa linea-forma-colore. Luce funzionale ma anche luce che ha per fine la meraviglia. Queste righe dette da Maurizio Fagiolo già nel 1968 ben si addicono a presentare questo lavoro dai colori pastello che si rispecchiano nel disegno su fondo nero. Dunque questo nuovo interesse di BAlla per l'arredamento è una netta testimonianza del suo voler uscire dalle ristrittezze del quadro per entrare nell'ambiente della vita: abbellire l'utile.
Questa tempera con il motivo per mattonella proviene dalla collezione Topazia Alliata, acquistata direttamente in Casa Balle dallesignorine Balla.