Olio su tela, cm. 105x159,5
Nipote di Simon Vouet, fu discepolo di Lebrun; giunse a Roma nel 1672, incontrando notevole successo. Nel 1704 rientrò a Parigi, dopo aver operato a Venezia, Vicenza e Verona, dove dipinse le tele della Cappella dei Notai.Molto attivo come frescante, quindi in rapporto con la pittura veneta del primo Settecento, ebbe influenza sulla formazione di Pietro Rotari e Giambettino Cignaroli.Il tema del Sogno di Giacobbe viene qui trattato secondo un tono tipicamente pastorale, diverso per il contenuto ma simile nello stile, nelle decorazioni di figure di Palazzo Trissino a Vicenza.
Bibliografia di riferimento
N. Ivanoff, Un profilo di Ludovico Dorigny, in Arte antica e moderna, 1963.