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Jacob van Huchtenburgh
(Haarlem 1639 ca.-Amsterdam 1675)
VEDUTA DI CAMPO VACCINO
olio su tela, cm 82x111,5
firmato “Jacob Huchtenburgh” in basso a sinistra su una pietra
Provenienza
Londra, Christie’s, 4 aprile 1986, n. 119;
Parigi, J.O. Legenhoek;
Roma, collezione privata
Bibliografia
Illustrato in La Revue du Louvre 1987, 10;
L. Salerno, I pittori di vedute in Italia (1589-1830), Roma 1991, p. 110 (non riprodotto)
Splendido esempio della produzione olandese italianizzante, il dipinto qui offerto propone un soggetto più volte affrontato da Jacob van Huchtenburgh, a Roma nel 1670 secondo la biografia di Arnold Houbraken.
L’ampia veduta presenta il Foro romano – allora noto come Campo Vaccino – prima degli scavi di inizio Ottocento: a sinistra riconosciamo in sequenza l’arco di Settimio Severo, il tempio di Antonino e Faustina, il cosiddetto tempio di Romolo annesso alla chiesa dei SS. Cosma e Damiano, la chiesa di Santa Francesca Romana; sullo sfondo, il Colosseo e la Basilica di Massenzio. A destra, il muro di cinta degli Orti Farnesiani con il portale di Vignola conduce all’arco di Tito; più vicino, la distrutta chiesa di Santa Maria Liberatrice alle pendici del Palatino. Di tutti i monumenti del Foro solo le colonne del tempio dei Castori sono visibili, con accanto la grande vasca circolare poi rimontata da Valadier accanto ai Dioscuri di Montecavallo.
Riproponendo in modo più esteso e completo vedute già note costruite con lo stesso punto di vista, a cui si aggiunge una veduta del Foro verso la torre delle Milizie già a Roma presso la Galleria Megna (vedi L. Salerno, I pittori di vedute in Italia cit., pp. 110-111) il nostro dipinto se ne distingue per proporzioni più ampie e soprattutto per le bellissime figure in primo piano, la cui luminosa cromìa è esaltata da un ottimo stato conservativo.