Vittorio Matteo Corcos
(Livorno, 1859 - Firenze, 1933)
MARINA A CASTIGLIONCELLO
olio su tela, cm 38,5x54
firmato in basso sinistra
CASTIGLIONCELLO SEASCAPE
oil on canvas, 38.5x54 cm
signed lower left
Esposizioni
Vittorio Corcos, Il fantasma e il fiore , Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno-Firenze, Galleria d'Arte Moderna, Palazzo Pitti, 16 settembre - 12 ottobre 1997
Il Tirreno 'naturale museo' degli artisti toscani tra Ottocento e Novecento , Crespina, villa Il poggio, 13 settembre - 11 ottobre 1998
Da Fattori a Corcos a Ghiglia. Viaggio pittorico a Castiglioncello tra '800 e '900 , Castiglioncello, Castello Pasquini, 20 luglio - 2 novembre 2008
Corcos. I sogni della Belle Époque , Padova, Palazzo Zambarella, 6 settembre - 14 dicembre 2014
Bibliografia
I. Taddei (a cura di), Vittorio Corcos. Il fantasma e il fiore , catalogo della mostra (Firenze, Galleria d'Arte Moderna, Palazzo Pitti, 16 settembre - 12 ottobre 1997), Firenze 1997, pp. 120-121 n. 56
F. Cagianelli e E. Lazzarini (a cura di), Il Tirreno 'naturale museo' degli artisti toscani tra Ottocento e Novecento , catalogo della mostra (Crespina, villa Il poggio, 13 settembre - 11 ottobre 1998), Pontedera 1998, p. 130 n.40
F. Dini (a cura di), Da Fattori a Corcos a Ghiglia. Viaggio pittorico a Castiglioncello tra '800 e '900 , catalogo della mostra (Castiglioncello, Castello Pasquini, 20 luglio - 2 novembre 2008), Milano 2008, p. 160-161 n.41
I. Taddei, F. Mazzocca e C. Sisi (a cura di), Corcos. I sogni della Belle Époque , catalogo della mostra (Padova, Palazzo Zambarella, 6 settembre - 14 dicembre 2014), Venezia 2014, p. 67 n.12, p.185 n.16
All’interno del diffuso interesse di Corcos per la rappresentazione del mare, questo dipinto assume un valore particolare: ugualmente lontano dalla dimensione frivola delle scene di genere, come Nous verrons , come da quella mondana del grande ritratto della famiglia Moschini, da quella decadente di In lettura sul mare come da quella rasserenante e familiare di La Coccolì , il mare assume qui non solo una dimensione più emotiva e psicologica, ma anche autonomia di genere, senza essere subordinato a un soggetto altro. Evitando le gamme brillanti e luminose, Corcos restituisce il senso malinconico di una nuvolosa giornata autunnale, smorzando i toni e giocando su cromie attutite, dai verdi spenti della macchia mediterranea in primo piano al turchese slavato del mare fino alle variazioni dei grigi con cui è descritto il cielo carico di nubi, che incombe sul paesaggio occupando metà della tela.
Il paesaggio rappresentato è quello della costa livornese verso Rosignano, quello che si coglieva dalla casa di Corcos a Castiglioncello, raffigurato anche in Ada in controluce e In lettura sul mare . Il dipinto è stato datato da Ilaria Taddei al 1898-1899: le prime testimonianze di un duraturo e stabile soggiorno a Castiglioncello risalgono infatti all’estate del 1898, quando la moglie Emma scriveva ad Angelo Conti che il “paese (o meglio il paesaggio perché il paese non c’è) è splendido. Cielo troppo sereno, mare troppo azzurro, bosco troppo verde, libertà troppo assoluta”, o a Giovanni Pascoli, ricordando i propri ospiti (Taddei, in Da Fattori a Corcos 2008, p.160). Al settembre dell’anno successivo appartiene un’altra marina intitolata La squadra , che condivide con questa la rappresentazione del paesaggio come stato d’animo, con la raffigurazione della costa di Castiglioncello pervasa dallo stesso senso di malinconica solitudine.
O. Cucciniello, in I sogni della Belle Époque , catalogo della mostra (Padova, Palazzo Zambarella, 6 settembre - 14 dicembre 2014), Venezia 2014, p.185 n.16