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Vaso (“boccia”)
Venezia, bottega di mastro Domenego, 1560-1570 circa

 Maiolica. Altezza cm 31,5. Conservazione: estesi restauri alla parte superiore e inferiore Vaso a corpo globulare (“boccia”), poggiante su base piatta, chiuso in alto da una bocca stretta con basso colletto ad orlo estroflesso. Eccetto la spalla, la decorazione si compone di “trofei”, in parte d’armi, comprendenti scudi, verghe, cannone, corazza, elmo, faretra, alabarda, vessilli ecc., e in parte musicali, con liuti, carta da musica, flauti, ecc. Gli stessi “trofei” includono anche un mortaio e un cavallo. Sulla spalla la decorazione si compone di una fascia con corolle e foglie. Dipinto in piena policromia e con dettagli “graffiti” sulle zone campite in blu di fondo. Quest’opera è espressione dell’alto valore raggiunto dalla bottega di maestro Domenego, la cui bottega detiene la preminenza qualitativa e quantitativa nel contesto veneziano della seconda metà del Cinquecento, come attestano alcune opere e complessi farmaceutici, che hanno date concentrate tra il 1562 e il 1568 (1), uscite dalla sua bottega, sita in contrada S. Polo. La bottega eccelle nella produzione istoriata, ma anche in quella dei suddetti corredi da farmacia, nei quali si distingue per la veste “a trofei”, che entra a far parte del repertorio veneziano intorno al quarto decennio del Cinquecento, sotto l’influsso esercitato dai vasai durantini presenti a Venezia. Tuttavia i “trofei” veneziani della feconda bottega di Domenego acquistano una qualità pittorica più chiaroscurata e un’emulsione cromatica vetrosa e brillante, che va a definire un repertorio comprendente anche fasce a fiori, frutta e fogliami. Anche il tema del cavallo talvolta viene inserito nella migliore produzione “a trofei”, come questo vaso conferma; è sempre rappresentato in modo magistrale, al galoppo e dipinto a mezza tinta, oppure in “grisaille” piuttosto sofisticata, accanto a elefanti, cigni, struzzi ecc. ispirati alle incisioni di manieristi italiani o a cornici di silografie di edizioni a stampa della seconda metà del Cinquecento (2). NOTE: 1 RAVANELLI GUIDOTTI C., Omaggio a Venezia, Faenza 1998, pp. 44-46. 2 RAVANELLI GUIDOTTI C., “Majoliche della più bella fabbrica” Selezioni dalle civiche collezioni bresciane e da collezioni private, Brescia 2000, pp. 112- 123. BIBLIOGRAFIA: WANNENES, L’Arte del Vasaio, vol I, Genova 11 ottobre 2011, lotto 3, pp. 16 e s.; PERALE R., Maioliche da Farmacia nella Serenissima, Venezia 2021, p. 118. n. 108

Maioliche e Porcellane
mer 5 MARZO 2025
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