Maiolica. Diametro cm 45. Conservazione: ottima; insignificanti sbeccature al bordo; difetto di cottura sulla tesa alle ore 8.00 Il grande piatto, dalla stretta tesa ripartita in ventun settori decorati a trofei, con quello superiore che ospita uno stemma araldico con corona di marchese, raffigura l’episodio di Alessandro che copre con la clamide il corpo di Dario. Ispirato da un incisione di Antonio Tempesta, nella scena troviamo numerosi soldati a cavallo, personaggi con turbante e, in lontananza, un’armata a cavallo Il nostro piatto è probabilmente stato eseguito dalla stessa mano di quello conservato a Parigi, Museo del Louvre, che presenta la medesima scena lumeggiata in oro (J.Giacomotti, Les majoliques des Musée nationaux, Paris 1974, pp. 469-470, n. 1379). Per altri esemplari vedi quelli della collezione Acerbo (L.ARBACE, Maioliche di Castelli - La Raccolta Acerbo, Montorio (VR) 1993, pp.36-39, nn. 35-36). L’Arbace pubblica il piatto eseguito utilizzando il medesimo spolvero del nostro per la scena istoriata, conservato a Pescara, Fondazione Paparella Treccia-Delvet (L.Arbace, Francesco Grue (1618-1673), La maiolica a Castelli d’Abruzzo dal compendiario all’istoriato, Colledara 2000, pp. 198-199, n. 22). Nella collezione Matricardi troviamo un grande piatto pure decorato con una scena dal Tempesta della serie “Alexandri Magni praecipuae res gestae” con la tesa a trofei molto simile alla nostra, attribuito a Francesco Grue (AA.VV., Capolavori della Maiolica Castellana dal Cinquecento al Terzo Fuoco, La Collezione Matricardi, Torino 2012, p. 113, n. 75)