Tecnica mista su tela, cm 210x261x8
1987 Titolo sul retro Provenienza: Galleria Lucio Amelio, Napoli, come da etichetta e timbro sul retro; Galerie Isy Brachot, Bruxelles, come da etichetta sul retro; Collezione privata, Roma Esposizioni: Biennale del Sud,. Rassegna d'arte contemporanea, Accademia di Belle Arti di Napoli, dal 27 maggio al 31 luglio 1988; 'La transavanguardia italiana' in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, a cura di Achille Bonito Oliva, Palazzo Reale, Milano, dal 24 novembre 2011 al 4 marzo 2012 Bibliografia: “La transavanguardia italiana”, catalogo della mostra (Milano, Palazzo Reale, 24 novembre 2011 - 4 marzo 2012), a cura di Achille Bonito Oliva, Skira, Ginevra-Milano, 2011, p. 157. Opera registrata presso l’Archivio Mimmo Paladino, Paduli (BN), con numero MP P97 081 come da certificato Si ringrazia Maurizio Lanzetta dello Studio Paladino, per aver confermato per email l’autenticità dell’opera e per l’aiuto nella compilazione di questa scheda - «L’artista, come un acrobata sulla fune, si muove verso più direzioni non perché pieno di destrezza, ma perché non sa quale scegliere». (Tratto da “La Transavanguardia secondo Mimmo Paladino», di Marco Napolitano, Il Mediano, 28 settembre 2011) Tra i principali esponenti del movimento della Transavanguardia, Mimmo Paladino (Paduli, 1948) attinge l'ispirazione da un'ampia gamma di temi e registri stilistici, in particolare dall'arte egizia, etrusca, romana e paleocristiana, intendendo l'arte come una creazione senza tempo che genera nell'osservatore pensiero e conoscenza. Il suo è un linguaggio non illustrativo, non narrativo, ma figurativo; l'immagine scaturisce dalla proliferazione e stratificazione di segni e materie: la superficie viene ricoperta con strati successivi di gesso e colore, puro, materico, e si creano grovigli e frammenti di segni e simboli che a volte dichiarano un significato, a volte alludono ad altro, a volte nascondono. (Tratto da “Mimmo Paladino”, a cura di Luciano Carotenuto, “Arte in Campania”, 2022). A partire dagli anni Ottanta i lavori di Paladino raggiungono quella estetica e maturità che lo porteranno al successo internazionale. Le opere infatti da questo periodo risultano fondate su composizioni caratterizzate da tratti violenti e colori accesi: come nell'opera qui presentata, datata 1987, periodo considerato tra i più significativi della sua produzione artistica. Hotel è infatti una grande e importante opera su tela, alla cui sommità l’artista ha aggiunto un elemento scultoreo, esposta in più occasioni, come ad esempio al Palazzo Reale di Milano in occasione della mostra 'Transavanguardia italiana', a cura di Achille Bonito Oliva nel 2012, e in precedenza alla Biennale del Sud, rassegna d'arte contemporanea tenutasi presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1988. In questo grande lavoro si susseguono segni astratti ed onirici dai forti valori timbrici; il colore suggerisce l'intero spazio dell'opera: pochi attributi sono sufficienti per delineare l'intera struttura. I tratti e le forme dai segni eleganti e semplificati ed il colore sono recuperati nella loro ripresa espressiva. Pur nella loro apparente semplicità espressa dalle icone rappresentate, l’opera, come del resto tutta la produzione del grande artista campano, conserva sempre un'ambiguità densa di allusioni, i cui segni come un alfabeto a tratti sconosciuto aspettano ancora di essere del tutto decifrati e compresi.