Bulino. mm 385x515. Foglio: mm 390x523. Tavola di anonimo incisore tratta, nello stesso verso, da un originale inciso attorno al 1550-1560 da Sebastiano Di Re. Sulla lastra in basso a destra l'indirizzo di Giovanni Battista di Lazzaro Panzera da Parma, o Battista Parmensis, incisore ed editore attivo a Roma negli anni 1577-1598. Il tema deriva dal Madrigale 2 di Tommaso Campanella (1568-1639) che recita Gabbia de' matti è il mondo; e, se mai senza / di follie fosse, ognuno / s'uccideria, anelando a più eccellenza. Questo aforisma del filosofo calabrese richiama un tema della cultura popolare che, a partire dal Cinquecento, alimenta una tradizione iconografica largamente diffusa in tutta Europa, e vide la fioritura di una produzione di stampe popolari di largo e duraturo consenso. Le rappresentazioni satirico-burlesche dei vizi e delle follie degli uomini espresse in figurazioni dai titoli curiosi come Il mondo alla rovescia, L’arboro della pazzia, Descritione del gran paese de Cuccagna, Così va il mondo, incontrarono a lungo il favore popolare. In alto al centro della composizione sono raffigurati i pazzi mentre salgono la scala che porta alla gabbia del mondo, con la didascalia: “O quanti sciocchi ne la gabbia vanno”, ai lati disposte su cinque linee parallele compaiono numerose scene, con commento in versi, che raffigurano azioni scellerate compiute dagli uomini. Ottima prova di questo raro soggetto impressa su carta vergellata lievemente spessa con filigrana pellegrino con bastone da pastore in spalla entro cerchio singolo, Woodward 14 (1585 ca.). Altro esemplare presso Harry Ransom Center, The University of Texas at Austin, Popular Imagery Collection, n. 449. Bibliografia: si vedano Aurelio Rigoli e Annamaria Amitrano Savarese (a cura di), Fuoco acqua cielo terra. Vigevano, 1995 (nn. 851 e 854). Alessia Alberti, Contributi per un catalogo delle incisioni di Sebastiano Di Re, Grafica d'Arte, 63, luglio-settembre 2005, 14.