Close
 
Asta (2157)
   
Prossime Aste
   
Aste Passate
   
Close

SHARE

GIOVANNI PRATESI | HOMO FABER PARTE I

Scultore romano, 1775 circa  - Asta GIOVANNI PRATESI | HOMO FABER PARTE I - Associazione Nazionale - Case d'Asta italiane
56

Scultore romano, 1775 circa

 Scultore romano, 1775 circa
PAPA PIO VI A CAVALLO
gruppo in bronzo dorato raffigurante il Papa a cavallo e benedicente, mentre avanza in occasione della cavalcata di possesso della diocesi romana nella Basilica di San Giovanni in Laterano, vestito di mantelletta e mozzetta con stola e cappello, il cavallo ricoperto di una gualdrappa con elementi dello stemma papale. Il basamento mostra sulla faccia anteriore un cartiglio con stemma coronato da tiara e chiavi, mentre sul retro un cartiglio analogo coronato dall’ombrellino papale con le chiavi, iscritto a rilievo SACROS BASILIC / LATER POSSES / DIE XXX NOV / MCCLXV ; cm 50x31x17
 
Roman sculptor, circa 1775, Pope Pius VI on horseback, gilded bronze
Alvar Gonzales Palacios, che in passato ha studiato questo gruppo, ricorda altri due esemplari analoghi per dimensioni, realizzati però in bronzo patinato e rifiniti con minor cura. Uno di essi, di proprietà del Marchese Patrizio Patrizi Montoro, esposto tra l’altro in occasione della mostra Fasto romano tenutasi a Palazzo Sacchetti nel 1991, vantava una vecchia e poco convincente attribuzione proposta da Antonino Santangelo nel 1959 ad un artista romano Lorenzo Weber (da non confondere con il Lorenzo Maria Weber incisore di coni e di gemme alla corte dei granduchi di Toscana), di cui non si trovano altre notizie. Proprio in occasione della mostra romana lo stesso Alvar Gonzales Palacios avanzava la proposta che quel bronzo potesse esser stato fuso nella bottega di Luigi Valadier, attribuzione in seguito rifiutata dallo stesso studioso in quanto priva di riscontri attendibili.
Un’informazione interessante per la datazione della nostra opera ci viene dallo stemma apposto sulla base, trattandosi infatti di quello utilizzato da Pio VI all’inizio del pontificato, sul quale figuravano aquile bicipiti e fiordalisi allusivi all’Impero e alla Francia, con in mezzo quelle che poi restarono le sue sole armi, composte da gigli di giardino curvati dal soffio di un aquilone d’argento caricato in alto da tre stelle d’oro: questo suggerisce di riferire l’opera al primo anno del suo pontificato, elezione avvenuta il 15 febbraio 1775.




GIOVANNI PRATESI | HOMO FABER PARTE I
mer 23 OTTOBRE 2024
Share