Olio su tela, cm. 52x62. Con cornice
Dopo la prima formazione nella nativa Strasburgo presso la bottega di Friedrich Brentel, Johann Wilhelm Baur si trasferì in Italia nel 1631, dapprima a Napoli e poi a Roma, dove secondo Sandrart soggiornò dal 1634 al 1637. A Roma Baur elaborò il suo raffinato stile di paesaggista e vedutista con una complessa e ben studiata combinazione di elementi derivati fedelmente da un luogo rappresentato ed elementi di fantasia, che in qualche caso assumono importanza pari quando non addirittura superiore a quelli realistici. Negli anni romani Baur fu particolarmente attratto dalle ville suburbane dell’aristocrazia capitolina, soprattutto Villa Borghese, con la loro peculiare armonia di sontuose architetture, eleganti giardini, fontane e sculture. Nel mirabile dipinto che qui si presenta Baur libera felicemente la sua fantasia combinatoria. A prima vista a scena si direbbe ambientata, sia pur con qualche licenza, a Villa Doria Pamphilj, col Casino del Bel Respiro di Algardi sullo sfondo e in primo piano l’elegante rampa ad esso retrostante, dominata dalla grande scultura muliebre. Tale ipotesi è stata però revocata in dubbio da Carla Benocci giacché negli anni in cui le fonti attestano Baur a Roma, 1633-1637, non era stato ancora avviato il rinnovamento dell’antica proprietà pamphiliana sulla via Aurelia. È opportuno nondimeno rilevare che la scultura della figura femminile con ghirlanda è tuttora presente nella Villa. Il tema del casino con ponte e terrazze, introdotto da una scalinata laterale con arredi scultorei, fu in ogni modo particolarmente caro all’artista e si può rinvenire in varie altre sue opere. Come sintetizza felicemente Carla Benocci: “ Baur rappresenta un importante anello di congiunzione tra la raffigurazione di giardini formali (…) e l’immagine dei successivi giardini paesistici, che l’artista interpreta osservando particolari scorci di ville dell’area romana, raffigurati in composizioni ricche di pathos, talvolta con qualche aggiunta fantastica ”.