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Dipinti dal XIV al XIX secolo, con una selezione di sculture

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Giuseppe Recco

Natura morta di pesci e crostacei in un paesaggio

 Olio su tela, cm. 71,5x64. Con cornice
L'attribuzione dell'opera a Giuseppe Recco è stata confermata dalla dott.ssa Valeria Di Fratta a seguito della visione diretta del dipinto. Figura cardinale negli sviluppi della natura morta napoletana del Seicento, Giuseppe Recco si cimentò con tutte le principali tipologie di natura morta e con tutte le possibili combinazioni di oggetti “di ferma”: fiori, frutta, vasellame, cristalli, utensili di cucina, alimenti, dolciumi, strumenti musicali, animali vivi e morti. Ma forse il genere in cui il suo ruolo può essere considerato maggiormente generativo ed evolutivo, nonché quello con cui forse viene oggi maggiormente identificato, è proprio quello delle nature morte imperniate su libere composizioni di pesci, crostacei e molluschi, raffigurati con mirabile vividezza e verisimiglianza. Il dipinto che qui si illustra costituisce un limpido esempio di questa specialità di Giuseppe Recco che ne contrassegna l’attività più matura, sulle orme in primis di Paolo Porpora ma anche dei contemporanei maestri fiamminghi e olandesi. Il pittore distende su di un ripiano di roccia un trionfo di pescato freschissimo, che gli permette di esibire la sua straordinaria maestria coloristica e in cui spiccano per i superbi riflessi luministici le ostriche, le spigole e i calamari. Chiari confronti si possono istituire con altre opere analoghe di Giuseppe Recco, come la Natura morta con pesci e tartaruga su uno scoglio del Museo di Capodimonte a Napoli, la coppia en pendant Spigole, scorfano e calamaro e Calamaro, ostriche e coltelli , già a Parigi, Galerie Canesso, Pesci e molluschi della Collezione Intesa San Paolo di Napoli, e infine Pesci, calamari e tartarughe del Museo del Prado a Madrid.

Dipinti dal XIV al XIX secolo, con una selezione di sculture
gio 24 OTTOBRE 2024
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