BOTTIGLIA DA FARMACIA, CASTELLI, BOTTEGA POMPEI, 1530-1550
in maiolica dipinta in policroma nei toni del blu, giallo, giallo-arancio e verde; alt. cm 39,8, diam. bocca cm 11,7, diam. piede cm 15,5
A PHARMACY BOTTLE, CASTELLI, POMPEI WORKSHOP, 1530-1550
Provenienza
Collezione Marryat, 1857;
Christie's, Londra, 9-19 February 1867;
Collezione Cucci, 1986;
Semenzato, Milano, 5 novembre 1986, lotto 48;
Collezione Cocchi, Milano;
Collezioni Sprovieri, Roma;
Collezione privata
Bibliografia
J. Marryat, A History of Pottery and Porcelain, Mediaeval and Modern . Londra 1857, p. 26;
C. De Pompeis in “Museo delle Genti D’Abruzzo” , Quaderno 13, fig. 34;
C. De Pompeis, C. Ravanelli Guidotti, M. Ricci (a cura di), Le maioliche cinquecentesche di Castelli. Una grande stagione artistica ritrovata , Pescara 1989, p. C38 n. 444;
T. Wilson, Italian Maiolica of the Renaissance , Milano 1996, pp. 482-483 n. 188
La fiasca ha corpo piriforme con collo allungato che termina in un’imboccatura aggiunta in restauro, e poggia su base piana. Il decoro sul fronte vede una figura femminile di profilo in un ampio campo delimitato da una larga fascia con decoro a tralci sinuosi di melograni delineati in giallo arancio e giallo su un fondo blu: la giovane donna è raffigurata di profilo con i capelli raccolti in una larga fascia gialla e azzurra, indossa un corpetto rosso con maniche applicate gialle e una vaporosa camicetta a coprire il petto, posta davanti ad un paesaggio con una città con alte mura e palazzi turriti. Al di sopra del medaglione spicca un motivo decorativo fitoforme attorno a un cuore a diamante in blu azzurro su un fondo rosso arancio, mentre lungo la base corre la scritta farmaceutica in caratteri gotici Aqua.de.calamenta . Al verso un ornato a girali blu su fondo maiolicato bianco.
La fiasca, pubblicata nel repertorio della produzione castellana del XVI secolo come opera del gruppo della prima produzione della bottega Pompei, mostra un’interessante evoluzione morfologica dovuta ai restauri di ripristino mimetico, che ne hanno accompagnato la storia collezionistica. Nota dal 1857, nella pubblicazione di De Pompeis del 1985 mostra l’applicazione di due anse, ancora presenti in occasione del passaggio in un’asta milanese dell’anno successivo. Presente nel catalogo della biennale dell’antiquariato di Faenza nel 1989, se ne riferiva erroneamente la provenienza dalla vendita della Collezione Genova (dove in effetti al lotto 1313 era illustrata una fiasca analoga, con uguale iscrizione farmaceutica). Il passaggio successivo è del 1996, quando viene pubblicata con la consueta attenzione da Timothy Wilson, ormai priva dei manici aggiunti, ma ancor dotata dell’imboccatura, che come fa notare lo studioso non è affine agli esemplari coevi.
Nonostante queste vicissitudini conservative, la fiasca in esame grazie alla presenza del paesaggio si rivela come una delle più antiche opere della produzione di bottega, meritandosi il già sottolineato inserimento nella prima fase di produzione della famosa e ricercata produzione della farmacia Orsini Colonna.