Olio su tela, cm 200x300
1981
Titolo in basso al centro e sul retro
Provenienza:
Galleria Giorgio Persano, Torino, come da timbro sul retro;
Tornabuoni Arte, Firenze;
Collezione privata
Esposizioni:
Nicola De Maria: Libertà Segreta Segreta, Retrospettiva Kunsthalle Basel, Basilea, dal 2 ottobre al 6 novembre 1983;
Parole cinesi, Kunsthaus, Zurigo, da 28 novembre 1985 al 16 febbraio 1986;
Parole cinesi, Kunstmuseum Bonn, 1986
Bibliografia:
Maestri moderni e contemporanei. Antologia scelta 2010, catalogo di mostra Tornabuoni Arte, Firenze, 2009, pp. 110-111.
Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2014, catalogo di mostra Tornabuoni Arte, Firenze, 2013, pp. 100-101.
Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2021, catalogo di mostra, Tornabuoni Arte, Firenze, 2020, pp. 144-145
Fotografia dell'opera autenticata dall'artista
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I titoli delle opere di Nicola De Maria (Foglianise, 1954), come per la monumentale opera del 1981 qui presentata, sono sempre di natura poetica e agiscono come chiavi capaci di fornire un’ulteriore via di accesso al mondo interiore. Il grande olio su tela qui presentato è tra le prime grandi opere dell’artista. Di indubbia qualità pittorica il fondale interamente dipinto: un cielo pieno di nuvole sul quale compaiono tre caramelle, il desiderio di ogni bambino. Il titolo evocativo infatti, racconta perfettamente la poetica di De Maria e l’universo fiabesco al quale si ispira. In questo mondo fantastico, animato da elementi geometrici e segni semplici, è la componente cromatica ad essere la vera protagonista, espressa attraverso colori brillanti. Più che resa figurativa del mondo visibile, ciascuna forma dipinta è una personale visione dell’essenza altrimenti invisibile delle cose.
Erede della grande tradizione della pittura ad affresco, Nicola De Maria è l’originale inventore di un linguaggio pittorico capace di animare soffitti e pareti di un impeto vitale, i cui colori non illustrano ma creano. L’artista desidera infatti rispondere a questa urgenza espressiva celebrando «il trionfo dell’arte attraverso il lirismo della pittura». La sua capacità di sbaragliare le convenzioni pittoriche, rifiutando ogni sistema accademico, lo pone, alla fine degli anni Settanta, tra gli iniziatori del movimento della Transavanguardia.
L’artista descrive se stesso come «chi scrive un poema con le dita sporche di colore, mentre cane e gatto, chiusi nella tana del cuore, sono la pittura e la poesia che si battono per il trionfo dell’arte». Ogni quadro o opera ambientale è la resa in colori accesi della predisposizione dell’artista a incarnare la figura del poeta, insieme a quelle del cantore e del narratore. (Tratto dalla biografia dell’artista a cura del Castello di Rivoli, Torino)