Firma, titolo e data in giapponese sul retro
Provenienza:
Art U Gallery, Osaka, come da etichetta sul retro e come da certificato;
Collezione privata, Napoli
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«Voglio dipingere come se corressi in un campo di battaglia, sforzandomi di crollare dall'esaurimento» (Kazuo Shiraga, 1955)
L'arte di Kazuo Shiraga (Amagasaki, 1924 - 2008) è profondamente influenzata dal panorama socio-culturale del Giappone del dopoguerra. Nel 1952 fonda il primo gruppo d’avanguardia giapponese, lo Zero-Kai. Il gruppo sosteneva che l’arte dovesse ripartire dal punto zero assoluto per potersi sviluppare secondo la propria inclinazione personale. Successivamente, nel 1955, si unisce al gruppo Gutai: idea fondamentale del gruppo era la supremazia della materia e dell'azione sul pensiero, sullo schema e la composizione; idea che si manifesta sia nelle performance che nelle opere dell’artista. In questi anni infatti le sue opere sono una risposta alla guerra e alla violenza: Shiraga darà inizio ad una pittura energica che si concretizzerà, negli anni 60 all'utilizzo di tutto il corpo come mezzo per dipingere. Negli anni ‘70 un senso di calma e grazia inizierà a pervadere le sue opere, dopo gli studi per diventare monaco buddista esoterico. I suoi dipinti diventano quindi una combinazione di coscienza e inconscio, un'unione di spontaneità e formalismo. (Tratto da “Gruppo Gutai. Un mercato in ascesa costante”, di Martina Gambillara, Artribune, 18 novembre 2018)
Negli anni finali del percorso artistico le opere di Shiraga iniziano ad assumere un vigore sereno, con colori brillanti applicati in modo gioioso sulla tela, come a dimostrare una esorcizzazione dei demoni combattuti in passato. Ne è un perfetto esempio “Festival dance”, il luminoso e colorato acrilico su carta datato 1994 qui presentato.