di forma circolare realizzata interamente in guscio di tartaruga (hawksbill sea turtle, Eretmochelys imbricata, Cheloniidae) ornata a piqué in oro con motivi vegetali e fogliame.
La tecnica del piqué in tartaruga si diffuse in tutta Europa nel XVII e XVIII secolo e quasi tutti si ispirarono a famosi incisori francesi, tra i quali spicca sicuramente Jean Bérain il Vecchio (1640-1711), ma i lavori più belli provengono da Napoli. Nell'agosto del 1683 il duca di Gravina pagò 3 ducati a Matteo de Turris affinché un Tabaci Tartaruga gli realizzasse una raffinata scatola intarsiata. Chiamati Tartarugari, questi artigiani napoletani collaboravano con i costruttori di strumenti musicali e orologi e con gli ebanisti, quando era richiesta la loro abilità. I tre più importanti artigiani napoletani del periodo furono Nicolas de Turris, Giuseppe e Gennaro Sarao e Antonio Laurentis, che fu nominato orafo della Corte di Napoli nel 1747.
Stato di conservazione: **** buono, minori segni d'uso commensurati all'uso nel tempo.