Per Giuseppe Bottani, cremonese di nascita ma romano di formazione, lo studio dell'anatomia umana attraverso il disegno rimane il punto di partenza per la sua arte. Non può sorprenderci se si pensa ai suoi anni presso la bottega di Agostino Masucci, ultimo alfiere di quel marattismo che aveva dominato la scena romana tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo, dove dobbiamo immaginarlo seduto per con il lapis in mano intento a studiare le varie forme del corpo umano. Questa forma mentis lo aveva condotto nel 1760 ad essere nominato Maestro della neonata Accademia del Nudo in Campidoglio, e successivamente nel 1764 ad assumerne la direzione. Nella sala ovale, sottostante le sale adibite a Pinacoteca, per tre volte alla settimana Bottani insegnava ai giovani studenti i principi dell'arte con di fronte il modello dal vero.
Il nostro disegno è una riprova della maestri dell'artista nel saper rendere, con calibrati tocchi di biacca uniti ad incisivi tratti a matita, le muscolature delle pose più ardite.
Il foglio può essere avvicinato, per la similare resa della capigliature e le ombreggiature presenti, ad un disegno oggi conservato presso la raccolta Lercaro di Bologna, oppure per la medesima posizione dell'effigiato ad uno studio per Narciso oggi in collezione privata mantovana.
Bibliografia di riferimento: C. T. Perina, Giuseppe Bottani (Cremon 1717 - Mantova 1784). catalogo delle opere, Franco Maria Ricci, Milano 2000, p. 177, n. 159.
Giuseppe Bottani (1717 - 1784) Il corpo e la sua rappresentazione, catalogo a cura di Francesca Passerini, Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro, Bologna 2015, p. 66, n. 12.