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Studiò pittura all’ Accademia di Napoli sotto la guida di Vincenzo Volpe e Michele Cammarano e frequentò l’ambiente culturale del caffè Gambrinus, che al tempo era luogo di incontro degli intellettuali del luogo. Nonostante la sua carriera professionale lo abbia portato spesso a lasciare il capoluogo campano per Milano, Londra e Parigi, rimase ancorato alla tradizione pittorica partenopea e le scene popolari, le piazze e i monumenti della città furono per luogo tempo fonte di ispirazione per i suoi lavori.
Il soggetto qui descritto dal pittore è la celebre fontana della Tazza di Porfido - meglio nota come la fontana delle paperelle perchè popolata da piccole anatre - è tra gli elementi decorativi più belli del percorso che Ferdinando IV chiamò la delizia del re nella attuale Villa Comunale.